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mercoledì 29 ottobre 2014
L'assessore regionale ai Trasporti sulle spine di una provincia (la sua) carente nelle infrastrutture
di PIER PAOLO LUCIANO
28 ottobre 2014
http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/10/28/news/balocco_dall_asti-cuneo_al_tenda_bis_la_granda_paga_progetti_sbagliati-99207442/
UN'AUTOSTRADA che ricorda una zeta rovesciata e si ferma a Cherasco
perché la concessionaria litiga con il ministero, un tunnel che,
pensato per rendere più rapido il viaggio verso la Costa Azzurra,
richiederà più tempo per realizzarlo di quanto ne servì alla fine
dell'Ottocento, quando venne costruita la prima galleria del Tenda. E
ancora: un aeroporto che si è guadagnato i gradi di scalo nazionale ma
è costretto a ricorrere a continui aumenti di capitale per garantire
l'operatività e una ferrovia che è la via più breve per arrivare a
Nizza ma deve fare i conti con tanti ostacoli, primo fra tutti la
burocrazia.
E infine: un altro valico internazionale, quello del Colle della
Maddalena, che d'inverno è più spesso chiuso che transitabile. E'
un'immagine piena di spine la fotografia dei trasporti nella provincia
di Cuneo. Lo è da decenni. Muoversi da qui nel mondo per le imprese è
la vera sfida. Confindustria e le altre associazioni di categoria lo
hanno denunciato più volte, ma senza troppo successo se è vero come è
vero che ancora oggi per andare da Cuneo a Asti si finisce per
scegliere la statale perché l'autostrada è incompiuta e per andare in
Francia spesso bisogna fare il giro da Savona perché i due valichi
internazionali sono chiusi. Francesco Balocco, ex sindaco di Fossano e
assessore regionale ai Trasporti, può essere l'uomo giusto per fare il
punto su questa provincia dimenticata.
ASSESSORE Balocco c'è chi sostiene che nonostante i quasi 11 milioni
che arrivano dalla regione francese del Paca per la Cuneo-Nizza il
futuro sia ancora nebuloso. E' così?
"Detto che per sistemare l'intera linea servirebbero cento milioni,
gli 11 milioni uniti ai 29 dello Sblocca Italia consentiranno di
investire 40 milioni sulla linea e dunque di provvedere agli
interventi più urgenti. Dovremo andare per gradi, ma la strada è
quella giusta".
C'è un progetto per potenziare le corse?
"Sì. Innanzitutto aumenteremo i viaggi dei treni della neve nei
weekend invernali, ma quel che più conta, finalmente all'unisono con
la Liguria, stiamo trattando per spostare i servizi Intercity della
linea Torino-Genova sulla Cuneo- Ventimiglia e per ripristinare una
corsa diretta tra Torino e Nizza. Il tutto a costo zero considerato
che c'è già il contratto con Trenitalia. Il nodo è smuovere il
ministero, d'accordo a parole".
Dalle ferrovie alla strada, la Val Roja si conferma la croce del
Cuneese. Il raddoppio del Colle di Tenda sarà pronto solo tra sette
anni e mezzo. Si impiegherà insomma più tempo di quello che c'è voluto
nell'800 quando fu realizzata la prima galleria. Non è un paradosso?
"Non lo è se si sceglie il progetto sbagliato. Chiaro che se si fosse
fatto il Tenda bis più in basso tutti questi problemi non ci sarebbero
stati. Ma ormai è inutile perderci in dibattiti. Ci vorrà più tempo
che in passato perché si deve realizzare il nuovo tunnel, che sarà
pronto in tre anni, evitando di danneggiare quello esistente. Poi,
aperto il nuovo, si dovrà lavorare per mettere in sicurezza quello
storico. Ecco spiegati i sette anni".
Va forse peggio alla Asti-Cuneo, l'autostrada delle beffe. Oltre al
percorso a zeta rovesciata che la rende poco competitiva anche quando
sarà completata, per ora resta la grande incompiuta. Quante speranze
ci sono di vedere l'opera finita prima del vostro mandato?
"L'ostacolo più ostico riguarda la concessionaria. Va ridiscusso il
contratto. Appena si supera questo freno, sul piano del progetto non
dovrebbero esserci troppi problemi. Alba ha rinunciato all'idea
dell'autostrada che corre sotto il Tanaro e anche il casello che dovrà
servire il futuro ospedale di Verduno è stato ridimensionato. Insomma,
un paio d'anni dovrebbero essere sufficienti per realizzare il tratto
che ancora manca, da Cherasco a Alba".
A partire da quando?
"C'è l'articolo 5 del decreto Sblocca Italia che dovrebbe
consentire
di risolvere i nodi con i concessionari entro giugno 2015. A quel
punto, una volta raggiunto l'accordo, si potrebbe partire subito con
l'ultimo cantiere".
C'è un'altra croce nelle infrastrutture stradali del Cuneese: il
valico della Maddalena. Negli ultimi anni d'inverno è stato più chiuso
che aperto, con gravi proteste da parte di Confindustria. Il disagio
si ripeterà anche quest'anno?
"Con l'assessore Valmaggia abbiamo ottenuto un incontro con
l'Anas il
10 novembre per ridefinire la convenzione in modo da garantire un
miglior servizio di sgombero. Saranno previsti anche interventi per il
distacco programmato dei cumuli di neve per evitare che incombano sul
percorso, costringendo alla chiusura. Alla fine serviranno 100-120mila
euro: una spesa credo sopportabile".
Qual è il futuro dell'aeroporto di Cuneo Levaldigi?
"Di sicuro non si può continuare con gli aumenti di capitale infiniti
da parte degli enti locali per ripianare i debiti. E' la ragione che
mi aveva convinto, da sindaco di Fossano, a uscire dalla Geac, la
società che gestisce lo scalo. Adesso pare essere tornato all'attacco
un imprenditore russo. Vedremo ".
L'alternativa è una fusione con Caselle?
"E' un progetto quest'ultimo che trova molti freni soprattutto
da
parte dei cuneesi. Ma è chiaro che se sfuma la cordata russa non credo
ci siano molte alternative. Di sicuro la Regione non sarà Babbo
Natale".
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