venerdì 21 dicembre 2018

A Saluzzo Natale arriva “in anticipo” e riporta il treno in stazione tratto da Targatocn


A Saluzzo Natale arriva “in anticipo” e riporta il treno in stazione: 16 corse al giorno per Savigliano, a partire dal 7 gennaio (FOTO)

Stamane (venerdì) l’inaugurazione della riattivazione del servizio di trasporto passeggeri. “Si sana una ferita” ha detto il sindaco Calderoni, riferendosi alle decisioni prese dalla giunta regionale Cota nel 2012

A Saluzzo Natale arriva “in anticipo” e riporta il treno in stazione: 16 corse al giorno per Savigliano, a partire dal 7 gennaio (FOTO)
Con qualche giorno di anticipo rispetto al 25 dicembre, la città di Saluzzo ha “aperto” il “suo” regalo di Natale, la riattivazione del trasporto passeggeri sulla tratta ferroviaria per Savigliano.
Un evento atteso da sei anni, da quando - nel 2012 - la giunta regionale di Roberto Cota aveva “sospeso” le corse ferroviarie tra le due città.
La stessa Regione, oggi guidata da Sergio Chiamparino, ha deciso di riattivare un servizio, da tutti giudicato “importante e strategico” per il territorio.
“Si sana una ferita. - ha detto il sindaco Calderoni - Nel 2012 è stata fatta una scelta semplice, tagliate per sanare i conti. Ma ci sono altri modi per sanare i conti, senza toccare il trasporto pubblico locale”.
EFFICIENTAMENTO E INTEGRAZIONE
E il primo punto “cardine” sul quale si è soffermato il primo cittadino saluzzese.
“Il bacino sud (presieduto dallo stesso Calderoni: ndr) è il primo in Piemonte ad aver stilato un progetto di mobilità che punta all’efficientamento, con una reale integrazione dei diversi vettori sul territorio: la gomma e la rotaia. Senza dimenticare la particolare attenzione anche per i territori deboli”.
CORSE AL MATTINO E ALLA SERA
Le sedici corse, a cadenza oraria, che verranno introdotte dal 7 gennaio, dal lunedì al venerdì, si concentreranno nelle fasce orarie del mattino e della sera.


giovedì 20 dicembre 2018

Cuneo-Nizza, 26 e 27 febbraio il collaudo articolo tratto da Targatocn



Cuneo-Nizza, 26 e 27 febbraio il collaudo del sistema di controllo: sfuma invece la riduzione del tempo di percorrenza?

Se sul collaudo i francesi cedono, sulle nuove tempistiche s'impuntano: l'infrastruttura non può sopportare una riduzione della corsa di 12 minuti

Foto generica
Foto generica
Soddisfacente ma non troppo, si potrebbe definire, il risultato dell'incontro avvenuto nella giornata di oggi (mercoledì 19 dicembre) tra regione Piemonte e regione Provence-Alpes-Côte d'Azur (PACA) in merito alla linea ferroviaria Cuneo-Nizza.
Punto principale di discussione la data del collaudo del sistema di controllo marcia treno che gli sforzi dei rappresentanti piemontesi hanno permesso di fissare nei due giorni del 26 e 27 febbraio prossimo, nonostante le rimostranze dei delegati d'oltralpe.
E' riguardo la promessa riduzione di circa 12 minuti dei tempi di percorrenza della tratta - assicurata dai francesi in sede di definizione degli accordi tra i due enti - che sono sorti i problemi più grossi.
La delegazione PACA, infatti, ha detto di non poterla in effetti confermare. Motivo: l'infrastruttura attualmente esistente non può (o non potrebbe) sostenere l'accelerazione necessaria a raggiungerla.
"Questa mossa viola l'accordo che ha portato la regione a stanziare i famosi 29 milioni di euro - ha sostenuto Paolo Milanesio, portavoce dell'assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco - . E' necessaria una verifica, PACA non può pretendere che si accetti il fatto compiuto: abbiamo richiesto una documentazione dettagliata che chiarifichi il perché la riduzione non sia possibile".
Palla ora alla prossima Conferenza Intergovernativa (CiG), nella quale i dati consegnati dalla PACA verranno affrontati. Così come questa nuova - e certo inaspettata - presa di posizione.


PUMS città di Cuneo

All'indirizzo seguente si può visualizzare la bozza del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (P.U.M.S.) della città di Cuneo presentato a novembre 2018.

11-2018-PUMS-CN

venerdì 14 dicembre 2018

Anniversario della riduzione del numero dei treni sulla Cuneo-Nizza



  
Il link della notizia su Cuneocronaca: http://www.cuneocronaca.it/cuneo-nizza-15-dicembre-2013-2018-non-abbiamo-mai-ceduto-alla-riduzione-dei-treni1

 
CS. W LA CUNEO-NIZZA!
 
DOMANI RICORRE IL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA RIDUZIONE DEL NUMERO DELLE CORSE SULLA CUNEO-NIZZA DA PARTE DELLA GIUNTA COTA: DA 8 TRENI A/R A 2 SOLI TRENI A/R (15 DICEMBRE 2013). Pensavano di prenderci per esaurimento e di abolire definitivamente questo “ramo secco” (vedi dichiarazione dell’allora AD MORETTI). Non ce l’hanno fatta: la mobilitazione di 25000 cittadini che hanno firmato una petizione di protesta lo ha impedito. Il resto lo hanno fatto le numerose conferenze, proiezioni di film sull’argomento, marce e biciclettate e altre iniziative di ogni genere, che si sono susseguite fino ad oggi.
POI C’è STATO IL FINANZIAMENTO DI PARTE DEI LAVORI SULLA LINEA COI 29 MILIONI DEL GOVERNO ITALIANO E LA PROMESSA FRANCESE DI ALTRI 15 MILIONI. ORA LE OPERE DI MESSA IN SICUREZZA SONO TERMINATE, MANCA ANCORA QUALCOSA SUL SISTEMA SICUREZZA E SOPRATTUTTO LE FERROVIE FRANCESI NON CONSENTONO DI INCREMENTARE LA VELOCITA’ CHE RIMANE DI 40 km/h.
LE VARIE CONFERENZE INTERGOVERNATIVE DANNO SEMPRE ESITI INCONCLUSIVI.
OGGI ABBIAMO TRE CORSE a/r,  CON L’AGGIUNTA DI UN TRENO DELLA NEVE ALLE DUE ESISTENTI.
 
COME COMITATO FERROVIE LOCALI VOGLIAMO RIBADIRE CHE LA NOSTRA ATTENZIONE E’ SEMPRE ALTA ED ANCHE IL NOSTRO IMPEGNO E TALI RIMARRANNO ALMENO FINO A QUANDO IL NUMERO DELLE CORSE NON SARA’ AUMENTATO AD ALMENO QUATTRO A/R, PERCHE’ SAPPIAMO CHE IL TRENO E’ SEMPRE MOLTO FREQUENTATO, MENTRE LE COMUNICAZIONI SU STRADA RIMARRANNO PRECARIE PER ALCUNI ANNI.
 
LA BATTAGLIA NON E’ FINITA DUNQUE E RIMANE SEMPRE NEI NOSTRI CUORI E NELLE NOSTRE BANDIERE FINO ALLA VITTORIA FINALE.
 
 
COMITATO ITALO-FRANCESE PER LA DIFESA DELLA CUNEO-NIZZA, COMITATO FERROVIE LOCALI

martedì 11 dicembre 2018

Comunicato Stampa di Legambiente su Pendolaria 2018


 
Torino, 11 dicembre 2018                                                                            Comunicato stampa
 
Legambiente con il lancio della campagna Pendolaria accende i riflettori su 26 infrastrutture senza risorse, che interessano oltre 12 milioni di italiani
 
Pendolaria 2018, Legambiente: “Altro che Tav, ecco le priorità per i pendolari”
 
 
 
Altro che autostrade e Tav, le vere incompiute italiane sono 26 opere, bloccate e senza risorse,cheaiuterebbero invece a migliorare la vita dei pendolari. Linee di metropolitane e tram e collegamenti ferroviari di cui potrebbero beneficiare oltre 12 milioni di persone se si investisse in una seria cura del ferro. Come ogni anno, all’entrata in vigore dell’orario invernale, Legambiente lancia la campagna Pendolaria presentando una prima analisi dei dati più rilevanti che riguardano la situazione del trasporto ferroviario regionale in Italia.
 
“Dopo l’imponente manifestazione No Tav di sabato scorso a Torino vogliamo ribadire con numeri alla mano le ragioni della nostra mobilitazione a fianco di chi ogni giorno prende il treno per andare a lavorare, a scuola o all’università -dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Dal 2002 ad oggi i finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti in strade e autostrade. Queste priorità vanno cambiate altrimenti sarà impossibile dare una speranza ai pendolari offrendo un’alternativa davvero più competitiva, economica e sostenibile rispetto all'automobile privata. Nelle aree urbane vive il 42% della popolazione nazionale, ed è qui che si concentrano i maggiori ritardi infrastrutturali rispetto al resto d’Europa, e soprattutto congestione del traffico e inquinamento. Per questo la priorità di investimento dei prossimi anni in Piemonte non è un’opera inutile e dannosa come la Tav ma la riattivazione delle 14 linee ferroviarie soppresse negli anni scorsi e la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino”.
 
Tra il 2011 e il 2012 in Piemonte sono state soppresse 12 linee ferroviarie al servizio passeggeri, a cui si sono aggiunte ulteriori 2 linee negli anni successivi. Si tratta di oltre 483 km di linee in un bacino che conta quasi un decimo della popolazione regionale e dove risiedono circa 420 mila abitanti. La sola linea Santhià-Arona serviva un territorio con un bacino d’utenza di oltre 100.000 persone. Prima della chiusura, a causa di scarsi investimenti ed insufficiente offerta del servizio, l’afflusso di passeggeri su queste linee si era ridotto a circa 14 mila passeggeri al giorno, ma il mercato potenziale è di 60/80mila passeggeri al giorno. Nello specifico per le linee Asti-Alba, Asti-Casale e Castagnole-Alessandria, gli importanti lavori di consolidamento fondamentali per la riapertura sono ancora in fase di progettazione e si prevede una durata di circa 3 anni dal momento dell’assegnazioni dei fondi, circa 15 milioni di euro, su cui però la Regione non ha dato tempi certi, e che comunque secondo uno studio dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese comprenderanno solo una minima parte dei costi necessari. Il costo stimato per la riapertura al servizio delle linee è di 143 milioni di euro, mentre servirebbero 55 milioni di euro per ripristinare e potenziare il servizio.
 
Un’altra priorità per Legambiente è la realizzazione della linea 2 della metropolitana a Torino. Nelle scorse settimane è stato definito il tracciato di circa 26 km e 33 fermate tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo, con i treni che arriveranno a Sud Ovest fino a Orbassano mentre, a Nord Est, raggiungeranno San Mauro, con una deviazione da via Bologna. Si stima che nel 2030, con l’intera rete completata, la nuova linea potrebbe raccogliere circa 300 mila spostamenti giornalieri, dei quali 170 mila sottratti all’uso dell’auto privata, consentendo di ridurre le emissioni di CO2 di 30 mila tonnellate annue. Ad oggi però non ci sono certezze sul finanziamento dell’opera che per essere realizzata richiede un investimento di circa 2 miliardi di euro.
 
La campagna Pendolaria di Legambiente accende poi i riflettori sull’età dei treni in circolazione rispetto a cui si può finalmente parlare di buone notizie. Grazie alle immissioni di nuovi convogli di Trenitalia l’età media nazionale del materiale rotabile scende al valore di 15,4 anni. E in Piemonte il dato scende ulteriormente a 12,4 anni di età media per i treni, con un miglioramento tra il 2015 e il 2018 del -4,8% (differenza età media materiale rotabile).
 
Non c’è invece nessuna buona notizia rispetto alla situazione che vivono coloro che ogni giorno prendono i treni sulla tratta Settimo Torinese-Pont Canavese, linea di 40 km, gestita da GTT e parte della linea 1 del Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino, indicata un anno fa da Legambiente come una delle 10 linee peggiori d’Italia. I pendolari della linea continuano a lamentare disagi provocati da treni cancellati senza preavviso con frequenze inadeguate. L’età dei convogli sfiora i 30 anni; la loro composizione in molti casi risulta del tutto inadeguata. I ritardi, ormai cronici nelle ore di punta, non scendono quasi mai sotto i venti minuti e con molti treni che si fermano a Rivarolo, costringendo chi continua per Pont Canavese a dover prendere un autobus con ulteriore perdita di tempo. Addirittura in questo caso si nota un peggioramento rispetto allo scorso anno perché i convogli al momento devono viaggiare tra Settimo Torinese e Rivarolo Canavese alla velocità massima di 50 km/h a causa della mancanza dei nuovi sistemi di sicurezza.
 
 
Per il dossier Pendolaria 2018:
 
 
 
Ufficio stampa Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta: 011.2215851 – 349.2572806
 

giovedì 6 dicembre 2018

Cuneo I Mercoledì 12 dicembre regolazione sperimentale del transito pendolare sotto l’arcata di Piazza Galimberti angolo Corso Soleri

Cuneo I Mercoledì 12 dicembre regolazione sperimentale del transito pendolare sotto l’arcata di Piazza Galimberti angolo Corso Soleri



Mercoledì 12 dicembre si sperimenterà una regolamentazione del transito dei pedoni sotto l’arcata di Piazza Galimberti all’intersezione con Corso Soleri.  Dalle 7.30 alle 8.30 e dalle 12.15 alle 13.45, due agenti della Polizia Municipale saranno presenti in prossimità delle arcate per regolare il traffico pendolare in modo da simulare la presenza di un semaforo e verificare la possibile riduzione delle code di autoveicoli lungo Corso Soleri.

L’Agenzia della Mobilità Piemontese monitorerà a campione, tramite il sistema BIP e il GPS montato sui mezzi, le conseguenze sui tempi di percorrenza degli autobus, in modo da disporre di un elemento oggettivo per le valutazioni in merito alla realizzazione di un semaforo su tale tratta.

«L’incrocio oggetto della sperimentazione è infatti uno dei nodi ‘critici’ del percorso - dice l’Assessore ai Trasporti Mauro Mantelli -, per questo, in vista della trasformazione del Trasporto Pubblico Locale che sarà operativa da fine gennaio, si è ritenuto importante analizzare la tratta per cercare di ottimizzare e rendere più veloce il passaggio degli autobus».



___________________________________

Città di Cuneo
Ufficio Stampa