venerdì 31 ottobre 2014

Documento interessante su fondi europei, mobilità e altro

Segnalato da Mario Conti (Costituente Beni Comuni)

Documento interessante su come finanziare lo sport, la ciclabilità, la mobiltà ed il turismo sostenibile con fondi europei.

http://europa.formez.it/sites/all/files/guida_mobilita_sostenibile_definitiva_0.pdf

mercoledì 29 ottobre 2014

L'assessore regionale ai Trasporti sulle spine di una provincia (la sua) carente nelle infrastrutture


di PIER PAOLO LUCIANO
28 ottobre 2014

http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/10/28/news/balocco_dall_asti-cuneo_al_tenda_bis_la_granda_paga_progetti_sbagliati-99207442/


UN'AUTOSTRADA che ricorda una zeta rovesciata e si ferma a Cherasco
perché la concessionaria litiga con il ministero, un tunnel che,
pensato per rendere più rapido il viaggio verso la Costa Azzurra,
richiederà più tempo per realizzarlo di quanto ne servì alla fine
dell'Ottocento, quando venne costruita la prima galleria del Tenda. E
ancora: un aeroporto che si è guadagnato i gradi di scalo nazionale ma
è costretto a ricorrere a continui aumenti di capitale per garantire
l'operatività e una ferrovia che è la via più breve per arrivare a
Nizza ma deve fare i conti con tanti ostacoli, primo fra tutti la
burocrazia.

E infine: un altro valico internazionale, quello del Colle della
Maddalena, che d'inverno è più spesso chiuso che transitabile. E'
un'immagine piena di spine la fotografia dei trasporti nella provincia
di Cuneo. Lo è da decenni. Muoversi da qui nel mondo per le imprese è
la vera sfida. Confindustria e le altre associazioni di categoria lo
hanno denunciato più volte, ma senza troppo successo se è vero come è
vero che ancora oggi per andare da Cuneo a Asti si finisce per
scegliere la statale perché l'autostrada è incompiuta e per andare in
Francia spesso bisogna fare il giro da Savona perché i due valichi
internazionali sono chiusi. Francesco Balocco, ex sindaco di Fossano e
assessore regionale ai Trasporti, può essere l'uomo giusto per fare il
punto su questa provincia dimenticata.

ASSESSORE Balocco c'è chi sostiene che nonostante i quasi 11 milioni
che arrivano dalla regione francese del Paca per la Cuneo-Nizza il
futuro sia ancora nebuloso. E' così?
"Detto che per sistemare l'intera linea servirebbero cento milioni,
gli 11 milioni uniti ai 29 dello Sblocca Italia consentiranno di
investire 40 milioni sulla linea e dunque di provvedere agli
interventi più urgenti. Dovremo andare per gradi, ma la strada è
quella giusta".

C'è un progetto per potenziare le corse?
"Sì. Innanzitutto aumenteremo i viaggi dei treni della neve nei
weekend invernali, ma quel che più conta, finalmente all'unisono con
la Liguria, stiamo trattando per spostare i servizi Intercity della
linea Torino-Genova sulla Cuneo- Ventimiglia e per ripristinare una
corsa diretta tra Torino e Nizza. Il tutto a costo zero considerato
che c'è già il contratto con Trenitalia. Il nodo è smuovere il
ministero, d'accordo a parole".

Dalle ferrovie alla strada, la Val Roja si conferma la croce del
Cuneese. Il raddoppio del Colle di Tenda sarà pronto solo tra sette
anni e mezzo. Si impiegherà insomma più tempo di quello che c'è voluto
nell'800 quando fu realizzata la prima galleria. Non è un paradosso?
"Non lo è se si sceglie il progetto sbagliato. Chiaro che se si fosse
fatto il Tenda bis più in basso tutti questi problemi non ci sarebbero
stati. Ma ormai è inutile perderci in dibattiti. Ci vorrà più tempo
che in passato perché si deve realizzare il nuovo tunnel, che sarà
pronto in tre anni, evitando di danneggiare quello esistente. Poi,
aperto il nuovo, si dovrà lavorare per mettere in sicurezza quello
storico. Ecco spiegati i sette anni".

Va forse peggio alla Asti-Cuneo, l'autostrada delle beffe. Oltre al
percorso a zeta rovesciata che la rende poco competitiva anche quando
sarà completata, per ora resta la grande incompiuta. Quante speranze
ci sono di vedere l'opera finita prima del vostro mandato?
"L'ostacolo più ostico riguarda la concessionaria. Va ridiscusso il
contratto. Appena si supera questo freno, sul piano del progetto non
dovrebbero esserci troppi problemi. Alba ha rinunciato all'idea
dell'autostrada che corre sotto il Tanaro e anche il casello che dovrà
servire il futuro ospedale di Verduno è stato ridimensionato. Insomma,
un paio d'anni dovrebbero essere sufficienti per realizzare il tratto
che ancora manca, da Cherasco a Alba".

A partire da quando?
"C'è l'articolo 5 del decreto Sblocca Italia che dovrebbe
consentire
di risolvere i nodi con i concessionari entro giugno 2015. A quel
punto, una volta raggiunto l'accordo, si potrebbe partire subito con
l'ultimo cantiere".

C'è un'altra croce nelle infrastrutture stradali del Cuneese: il
valico della Maddalena. Negli ultimi anni d'inverno è stato più chiuso
che aperto, con gravi proteste da parte di Confindustria. Il disagio
si ripeterà anche quest'anno?
"Con l'assessore Valmaggia abbiamo ottenuto un incontro con
l'Anas il
10 novembre per ridefinire la convenzione in modo da garantire un
miglior servizio di sgombero. Saranno previsti anche interventi per il
distacco programmato dei cumuli di neve per evitare che incombano sul
percorso, costringendo alla chiusura. Alla fine serviranno 100-120mila
euro: una spesa credo sopportabile".

Qual è il futuro dell'aeroporto di Cuneo Levaldigi?
"Di sicuro non si può continuare con gli aumenti di capitale infiniti
da parte degli enti locali per ripianare i debiti. E' la ragione che
mi aveva convinto, da sindaco di Fossano, a uscire dalla Geac, la
società che gestisce lo scalo. Adesso pare essere tornato all'attacco
un imprenditore russo. Vedremo ".

L'alternativa è una fusione con Caselle?
"E' un progetto quest'ultimo che trova molti freni soprattutto
da
parte dei cuneesi. Ma è chiaro che se sfuma la cordata russa non credo
ci siano molte alternative. Di sicuro la Regione non sarà Babbo
Natale".

lunedì 27 ottobre 2014

Comunicato Stampa su Via Roma



FORUM MOBILITÀ CUNEO
Ferrovie Locali
Salviamo il Paesaggio
ISDE Medici Per l’Ambiente
Costituente dei Beni Comuni
Lega Ambiente
Cittadini
Pro Natura
WSF Collective
Sinistra Ecologia Libertà
Rifondazione Comunista


COMUNICATO STAMPA
A pochi mesi dal termine dei lavori di ristrutturazione, torna nuovamente d’attualità l’argomento riguardante l’utilizzo di Via Roma e un po’ tutti: gruppi, comitati e cittadini, vogliono poter esprimere la loro opinione.
Il Forum Mobilità Cuneo, già lo scorso anno in audizione presso la V^ Commissione Consiliare,  aveva proposto, vista la poca propensione alla pedonalizzazione, due soluzioni di limitazioni al traffico, una come zona 30 Km/h e l’altra come zona 10 Km/h, quest’ultima con precedenza a pedoni e biciclette.
 Ad oggi, però, il vento sta cambiando e sembrano maturi i tempi verso un utilizzo prettamente ciclo-pedonale.
Da più parti, anche nell’ambiente del commercio, il timore di perdere clientela con la pedonalizzazione sta a poco a poco diminuendo. Le ultime remore potrebbero essere tra l’altro superate con contributi della Comunità Europea che i commercianti stessi, riuniti in associazione, potrebbero richiedere per l’acquisto di veicoli elettrici, rendendo così più agevole l’arrivo in zona della clientela!
Altre iniziative poi, sempre con finanziamenti di questo tipo potrebbero essere messe in pratica  per rendere più agevoli gli acquisti effettuati nel centro storico.
Anche sul web, dopo l’apertura del piccolo tratto di Via Roma da cui si può immaginare come risulterà tutta la strada a fine lavori, le opinioni sono rivolte in gran parte alla completa chiusura al traffico.
Il Forum Mobilità Cuneo, riunitosi in questi giorni, ha voluto rendere pubblico il suo parere a riguardo e, analizzata la situazione, sostiene la totale ciclo-pedonalizzazione con l’obiettivo di identificare Via Roma come polo attrattivo per i turisti e come godibile luogo di ritrovo per i momenti liberi dei Cuneesi.
La ciclo-pedonalizzazione, poi, permetterebbe alla “Via Maestra” di un tempo di diventare zona di collegamento tra i due lati dei portici e il poter passeggiare al centro della strada consentirebbe di godere anche della vista delle nuove facciate e della bellezza del luogo nel suo insieme.
Allontanare le auto dal centro storico contribuirebbe al miglioramento della qualità dell’aria e della vita, valorizzerebbe quanto speso per lavori eseguiti e di conseguenza anche i fabbricati e gli esercizi commerciali, come già dimostrato in più città straniere ed italiane che possiedono un centro storico come quello della nostra città.
Naturalmente, occorrerà prevedere accessi in orario mattutino per carico e scarico dei materiali, pass per i residenti ove non possibile giungere dalle vie laterali, eliminando  la  sosta dei veicoli, compresa quella del commercio ambulante (eventualmente reso possibile solo con bancarelle e non con veicoli) mantenendo comunque l’attuale situazione mercatale sul suolo di piazza Galimberti e sul corso Nizza quando la piazza sarà occupata.
Occorrerà aumentare, nelle nuove aree in progetto,  il parcheggio riservato a residenti e disabili, agevolandoli contemporaneamente con  l’abbonamento a costi ridotti ai bus urbani.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, dovrebbe essere permesso il solo utilizzo di navette, magari elettriche eliminando il più possibile il percorso urbano per i bus extra-urbani, mettendo,  finalmente, in piena funzione il MOVICENTRO.   
Richiediamo infine, la costituzione di un Osservatorio permanente sulla mobilità sostenibile, già attivo in altre città italiane, composto da rappresentanti delle frazioni e dei quartieri, associazioni, abitanti della città.
 

venerdì 24 ottobre 2014

Commento degli amici francesi sull'incontro di Breil


« Une lueur d’espoir » :
des voisins qui se parlent…

Les mots de Jean-Yves Petit ont semblé convenir à beaucoup : une lueur d’espoir.
En effet, tous les partenaires présents (les Régions PACA, Ligurie et Piémont, qui s’étaient déjà réunies le 30 juillet dernier à Vintimille, RFF, RFI, le représentant SNCF excusé, le Conseiller technique Chargé des transports ferroviaires Conseil général 06, …), sous la présidence du maire de Breil jeudi 23 octobre, manifestent par leur présence et les rendez-vous à venir,  resserrés dans le temps, l’impression que des volontés convergent enfin pour une reprise en main sérieuse de notre ligne de vie.
La phrase-clé est : « On ne peut pas ne rien faire », dans la mesure où les 29 millions promis dans le cadre du décret national italien « Sblocca Italia » ne peuvent décemment être perdus. La pression des associations, des élus, et de la population est déterminante, dixit J.-Y. Petit, ainsi que le maire de Tende…
La réécriture de la Convention de 1970 est à l’ordre du jour depuis longtemps, véritable Arlésienne de la ligne, mais on nous promet un aboutissement serait proche… En attendant, pour ne pas laisser perdre ces 29 millions promis par le gouvernement italien, une « convention technique » est en cours de signature avec une rencontre à Bologne prévu les 29 et 30 octobre entre RFF et RFI. Elle permettrait d’entamer très rapidement une première série de travaux, et d’engrener une série de travaux échelonnés dans le temps, visant à la pérennisation de la ligne, pour laquelle 80 millions seraient nécessaires, sur des financements de RFF, associés à la Région et le Conseil général.
La suppression de la limitation à 40 km/h reste le problème majeur et ne semble pas trouver une solution rapide, face aux atermoiements de RFF qui oppose un obstacle après l’autre, la conditionnant à de nouvelles études à faire, des sommes toujours plus importantes… Alors que, selon des experts, il pourrait raisonnablement être envisagé de lever cette limitation de manière partielle dès certains travaux effectués. Cette limitation bloque évidemment le nombre de « sillons » ou trajets possibles. Par ailleurs, tout récemment le « train-diagnostic » n’a pas relevé de défaillances supplémentaires par rapport à l’état de la ligne avant décembre 2013.
Une nouvelle réunion de travail de même type, organisée par les trois Régions, aura lieu à Breil le 26 novembre.
Les maires du territoire concerné par la ligne se réuniront prochainement. Par ailleurs, le maire de Tende annonce une prochaine assemblée de tous les maires du département où sera votée une nouvelle motion pour la ligne, devant laquelle le Préfet pourrait alors difficilement demeurer dans le scandaleux et assourdissant silence qu’il oppose depuis des mois à la population, associations, élus, syndicat des hôteliers, etc.
Le fait que ces différentes institutions voisines communiquent est relativement nouveau, même si cela peut sembler un comble en Europe en 2014 ! On peut en dégager des mises en œuvre et des projets positifs pour la ligne à court, moyen, et long terme :
- la CARF à compter du 1er novembre modifie les horaires du bus 905 Tende-Menton de manière que les correspondances soient rendues possibles avec les trains au départ de Breil, rendant a priori possible des allers-retours Nice-Tende dans le cadre du travail ou des études. A NOTER : Il s’agit bien, pour nous et tous les défenseurs du train, d’un palliatif en attendant le rétablissement d’une circulation ferroviaire digne de ce nom, le train ne saurait en aucun cas remplacer les bus, a fortiori sur nos routes de montagne.
- Les trois Régions vont envoyer un courrier commun demandant la levée de la limitation de vitesse au secrétaire d’Etat aux Transports et à RFF
- Les Régions tentent d’organiser des navettes ferrovaires transportant les voitures pour pallier en partie les fermetures prolongées pour travaux du doublement du tunnel routier de Tende.
- Comme il en est question depuis déjà plusieurs mois, transfert de 2 Intercités de la ligne Turin-Gênes et Turin-Imperia, sur la Turin-Cuneo-Nice en 2015
- la Région essaie de mettre en place la prolongation de certains TER jusqu’à Limone (Le maire de Tende fait remarquer que la gare de Limone est peu adaptée, mais les partenaires essaient de trouver une solution dans ce sens)
- Les trois Régions ont donc bien la volonté commune de remettre en circulation et de développer la Turin-Nice
- Enfin, outre le projet INFORAILMED géré par un GECT pour la ligne Nice-Monaco-Vintimille-Imperia, un projet ALCOTRA pour l’ensemble de la ligne Nice-Cuneo/Turin-Ventimiglia va être développé dans le domaine du tourisme dans les années qui viennent.
Nous constatons tous que la pression des associations (Comitato de Cuneo et comité ligne de vie Nice-Tende pour le Comité franco-italien, Amis du rail, Associazione Giuseppe Biancheri…), de la population, et enfin des élus avec l’accumulation d’interventions (Assemblée, Sénat, courriers…) commencent à porter ses fruits : comme l’a exprimé il y a peu le Comitato, « Ne baissons pas la garde », maintenons la pression !
A noter : notre Comité a accueilli la fin de la réunion des trois assesseurs avec banderoles, MM. Balocco et Petit ont "joué le jeu" en tenant la banderole du Comité.
Voir la photo sur l'article d'ideaweb en lien :
Et vous trouverez de nombreuses photos sur notre page Facebook.

par le Comité Ligne de vie Nice-Tende,
pour le comité franco-italien de défense de la ligne Nice-Cuneo-Ventimiglia.

Comunicato stampa Regione Piemonte in seguito a incontro del 23/10/2014 a Breil


COMUNICATO STAMPA

Torino, 24 Ottobre 2014


Incontro a Breil per la Cuneo-Ventimiglia

Balocco: "Dieci milioni aggiuntivi dalla Francia e attivazione dei treni della neve per Limone"

Dieci milioni aggiuntivi dalla Francia per la manutenzione straordinaria della linea e la sua messa in sicurezza, e l’attivazione dei treni della neve per Limone, sono le principali novità emerse dell’incontro di Breil sur Roya, tra le delegazioni del Piemonte con l’assessore ai Trasporti Francesco Balocco, quella della Liguria con l’assessore Enrico Vesco, e quella della Regione PACA con l’omologo Assessore Jean-Yves Petit.

Sarà inviata una lettera congiunta a firma dei Presidenti e degli Assessori delle tre Regioni a RFI e RFF che si incontreranno il 29 a Bologna per sottoscrivere la convenzione che darà l’avvio alle procedure per rendere cantierabili i lavori, al fine di sottolineare la necessità di rispettare le prescrizioni previste dallo Sblocca Italia per l’erogazione dei 29 milioni (ai quali si aggiungeranno i 10 francesi), e l’osservanza dei tempi imposti dal decreto, con la definizione dei progetti entro la fine dell’anno e l’avvio dei lavori entro Giugno 2015. Interventi infrastrutturali che avranno l’obbligo di garantire la sicurezza per la circolazione e la conseguente rimozione dei rallentamenti imposti in territorio francese.

Da parte sua, la Regione Piemonte ha sollecitato il Ministro Lupi per ottenere lo spostamento dei servizi Intercity della lineaTorino–Genova (divenuti superflui), sulla Cuneo–Ventimiglia ed ha predisposto un progetto di finanziamento europeo che prevede l’attrezzaggio dei convogli italiani con il sistema di segnalamento francese per ripristinare una corsadiretta Torino–Nizza.
Nei i primi due mesi del 2015, sarà attivata una coppia di treni supplementari nel weekend da Arma Di Taggia a Limone, accompagnando questa azione con pacchetti speciali (treno+skypass +soggiorno) per offrirevantaggi concreti a chi utilizzerà questo mezzo per andare a sciare.

Grande soddisfazione da parte dell’assessore Balocco “Il servizio ferroviario sulla CuneoVentimiglia rischia di essere per molto tempo l’unica opportunità di mobilità transfrontaliera, considerati i lavori di raddoppio del tunnel stradale di Tenda Abbiamo fatto ogni sforzo per mantenere e potenziare questa linea ed evitare che due territori così importanti restino isolati".
 

Regione Piemonte
Segreteria Assessorato Trasporti Infrastrutture Opere Pubbliche 
Via Belfiore 23 - 10121 - Torino,
Tel: 011.4321730 - Fax: 011.43.22837

mercoledì 22 ottobre 2014

Forum mobilità verbale del 16/10/2014



Verbale seduta del 16/10/2014
COMITATI PROMOTORI: Ferrovie locali, Salviamo il paesaggio, ASSOCIAZIONI: ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Pro Natura; WSF Collective; GRUPPI POLITICI: Costituente dei Beni Comuni,  SEL, Rifondazione Comunista; PARTECIPAZIONE APERTA a tutti i cittadini
Alla seduta risultano presenti: Claudio Bongiovanni, Ugo Sturlese, Elsa Gregorio, Oreste Delfino, Gigi Garelli(consigliere comunale gruppo autonomo), Matteo Cavallera (Quartiere Centro Storico e WSF), Massimo Bedino (Centro storico), Mario Conti e Luca Tible (Quartiere Basse di S. Anna).
Temi della serata Via Roma aperta al traffico o isola pedonale e situazione della ciclabilità della città.
  
Bongiovanni introduce, ricordando come sia nuovamente attuale il tema riguardante la destinazione futura di Via Roma, in vista della fine dei lavori prevista fra pochi mesi. Tutto questo, dovuto anche, al sondaggio effettuato dalla Stampa domenica 10/10/2014, dalla quale è scaturito che quasi il novanta per cento degli intervistati si è espresso a favore della pedonalizzazione dell’area. Il Forum Mobilità, in un suo documento ,lo scorso anno (audizione in V^ commissione), aveva proposto due soluzioni di apertura al traffico, una come zona 30 Km/h e l’altra come zona 10 Km/h, quest’ultima con precedenza a pedoni e biciclette. Ad oggi, però la situazione per vari motivi è mutata e richiede un ripensamento verso un utilizzo prettamente pedonale.
Garelli rammenta, come anche Beppe Benedetto, funzionario della Regione e responsabile del PISU si sia espresso a favore della chiusura al traffico della strada. Prosegue poi,  dicendo che rimane l’ostacolo di alcuni commercianti timorosi di perdere clientela e che tale motivazione potrebbe essere superata con contributi della Comunità Europea che i commercianti stessi riuniti in associazione potrebbero richiedere per l’acquisto di veicoli elettrici per rendere più agevole l’arrivo in zona della clientela.
Cavallera interviene a proposito di fondi europei, sostenendo che un gruppo di giovani studenti-lavoratori, con un finanziamento di questo tipo, avrebbe intenzione di associarsi in cooperativa e mettere in pratica varie attività , fra le quali, un servizio denominato bike-delivery, consistente nell’uso di biciclette con annesso carrello per il trasporto a domicilio, con un piccolo contributo, di acquisti effettuati nel centro storico.
Conti fa presente come anche in rete, dopo l’apertura del piccolo tratto di Via Roma da cui si può immaginare come risulterà tutta la strada a fine lavori, le opinioni siano rivolte in gran parte alla completa pedonalizzazione. Propone anche, lo spostamento del mercato del martedì su corso Nizza al fine di non imbrattare la nuova pavimentazione con l’olio dei mezzi degli ambulanti.
Delfino ricorda, che non bisogna trascurare il trasporto pubblico indispensabile su via Roma almeno con navette, infatti, il passaggio da 640 bus al giorno a zero sarebbe un salto  troppo elevato. Anche il dirottamento dei grandi bus sul lungo Gesso necessita di opportune correzioni che rendano più sicuro e scorrevole il loro transito (ad esempio annullamento dei parcheggi laterali). Le corse extraurbane vanno attestate all'esterno della città storica, ad esclusione delle corse scolastiche.
Sturlese: importante non solo considerare la pedonalizzazione di via Roma ma proporre nuovamente una zona 30 e parcheggi a pagamento su tutto il resto della città a partire da corso Galileo Ferraris .
Bedino sostiene, che bisogna proporre la totale pedonalizzazione per fare in modo che via Rma, venga individuata da cittadini e  turisti come polo attrattivo, come salotto di ritrovo per i momenti liberi. La pedonalizzazione, permetterebbe alla strada di diventare zona di collegamento tra i due lati dei portici. Inoltre, passeggiare al centro della strada consentirebbe di godere anche della vista delle nuove facciate e della bellezza del luogo. Una volta terminati i lavori poi. Si potrà pensare alla mobilità e ai servizi esterni al centro storico.
Si giunge quindi, alla volontà di redigere un comunicato, nel quale fare risaltare tutte queste cose ricordando che allontanare le auto dal centro storico contribuirebbe al miglioramento della qualità della vita, alla valorizzazione dei fabbricati e anche degli esercizi commerciali come già dimostrato in più città straniere ed italiane che possiedono un centro storico come quello della nostra città.
Infine, sarebbe opportuno richiedere al comune la costituzione di un osservatorio permanente sulla mobilità sostenibile composto da volontari, siano essi appartenenti a gruppi politici o associazioni che abitanti della città. 


Si chiude la riunione alle ore 23:00.

Sabato 25 ottobre, alle ore 17,30 alla stazione di Cuneo-Gesso s’inaugura la mostra CUNEO/NIZZA “Un treno per l’Europa”.

L’iniziativa, realizzata dalla Promocuneo con l’Assessorato alla Cultura del Comune, è stata stimolata dalla ricorrenza del 50° anniversario del gemellaggio tra le Città di Cuneo e Nizza.
La Mostra propone un viaggio nel tempo raccontando attraverso le immagini l’importanza dell’opera  ingegneristica completata a cavallo di due secoli (1853-1928).
Dalle testimonianze di alcune fasi di costruzione, raccolte nella collezione del Comm. Osvaldo Calvano e custodite da Museo Ferroviario Piemontese; all’importanza socio-culturale del treno testimoniata dagli scatti del fotografo cuneese Paolo Bedino (scomparso nel 2003, il cui archivio - acquisito dalla Fondazione CRC di Cuneo, è stato catalogato e viene gestito dal settimanale La Guida); ai contributi emozionali e nostalgici dei fotografi amatoriali Fabio Messineo, Loris Ornella, Antonio Verzeroli (selezionati dall’Associazione Biancheri di Ventimiglia attraverso le numerose iniziative volte a mantenere viva la tratta ferroviaria); per arrivare all’unicità delle immagini proposte dal fotografo monregalese.
Paolo Lombardi che ritrae le “Scie luminose sulla linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza”, fornendo una visione
suggestiva quanto surreale del paesaggio notturno attraversato dal treno.
La scelta della dismessa stazione di Cuneo Gesso, oggi casa della sezione ANA di Cuneo, che ospita in
sede permanente le “Sale storiche dedicate alle truppe alpine cuneesi”, non è stata casuale. Quale luogo
migliore dell’antica stazione di Cuneo per far rivivere il treno?
Rivivere e non sopravvivere. Anche se la minaccia di soppressione della linea incombe da tempo, preferiamo pensare che il Treno per l’Europa possa rivivere gli antichi fasti. Di certo rivivrà la stazione di Cuneo Gesso, dove fino al 30 novembre p.v., sentiremo ancora il “fischio del vapore che parte” e il progressivo accelerare del treno in corsa: l’ambientazione della mostra prevede infatti una gradevole animazione sonora e comprende l’offerta di una cineteca dedicata al treno curata da Ipotesi Cinema Piemonte.
La mostra propone visite guidate su prenotazione per le scolaresche con abbinamento delle “Sale Storiche dedicate alla truppe cuneesi” nei giorni di martedì e sabato mattina.

Info e prenotazioni:

Alliance Française - M.me Manuela Vico: info@alliancecuneo.eu

Memoriale Divisione Cuneese: Alessandro Petracca 347/1355857

Cuneo - Nizza: informazioni e aggiornamenti dagli amici francesi

Encore et toujours de nombreuses informations à vous communiquer :

- Demain après-midi JEUDI 23 octobre les Conseillers régionaux en charge des Transports des 3 Régions, PACA, Ligurie, Piémont, avec des représentants de la SNCF, RFF, Trenitalia, RFI, se rencontrent à Breil, pour une réunion de travail sur notre ligne Nice-Cuneo-Vintimille, après une réunion pour Jean-Yves Petit le matin à Nice sur le projet Inforailmed Ligurie-Monaco-PACA pour la ligne Vintimille-Nice qui nous intéresse évidemment aussi grandement, et donne toute sa cohérence à l'ensemble de ce réseau ferroviaire triangulaire transfrontalier. A 17 h Jean-Yves  Petit reçoit les élus et des représentants des associations de défense de la ligne pour un point sur les dernières décisions et rebondissements, nous l'en remercions, et vous en rendrons compte.

- SAMEDI 25 à la salle de Musique de TENDE
à partir de 15h30 
REUNION PUBLIQUE organisée par notre Comité "Ligne de vie Nice-Tende" :
"Un point... et la suite... :
Informations et échanges"

- Dimanche 19 la fête de la Brebis brigasque a connu un grand succès... la SNCF beaucoup moins, nous dénonçons vigoureusement ce nouveau scandale que nous avons relayé aussi rapidement que possible, ainsi que les Amis du rail, auprès de la presse et des élus. Vous trouverez le compte rendu de Nice matin par ce lien, et par notre communiqué en fichier joint, ainsi que celui des Amis du rail.

- Samedi 18 la journée d'action en soutien à la ligne par les groupes occitans Piémontais Lou Dalfin de Cuneo à Nice, et nissart Nux Vomica à l'accueil en gare de Nice a été une magnifique journée, belle ambiance, grand succès.
De très nombreux élus présents en plusieurs gares, en particulier Cuneo, Limone, Breil : les maires de Breil, Saorge, et Tende, équipe municipale en force avec de nombreux adjoints et conseillers municipaux pour Breil et Saorge,puis à nouveau un arrêt marqué et remarqué à  l'Escarène avec l'équipe municipale, et son maire M. Donadey, et enfin Nice, où d'autres rejoignaient toute cette joyeuse équipée pleine ... d'entrain, de vigueur et d'espoir, le maire de Peille, B. Gastaud de La Brigue... Enfin certains ont été présents tout au long du parcours (dont depuis Cuneo Fabrizio Biole de Cuneo Jean-Philippe Gispalou CM à La Turbie,Roberto Ribero de Valgrana,... et depuis Breil Gilbert Cottalorda, V.Tomasini , I. Osche adjointe de Sospel... Excusez-nous si nous omettons certains noms, c'était en tous cas un magnifique élan collectif. Nous ne pouvons que regretter l'absence des maires, ou d'adjoints les représentant, de Fontan et La Brigue, pourtant particulièrement concernés...
Vous pouvez voir de nombreuses photos sur notre page facebook, ainsi que des vidéos, de même que sur La Stampa et d'autres journaux :




- Vous trouverez en fichiers joints le courrier adressé au secrétaire d'Etat aux Transports M. Vidalies par le député des Bouches-du-Rhône M. Lambert et le sénateur de Loire-Atlantique M. Dantec.
Nous avons reçu par courrier une réponse du député de notre circonscription M. Guibal, avec copie de sa question parlementaire sur la ligne, en date du 9 septembre, ainsi que son courrier au même secrétaire d'Etat en date du 1er septembre. Nous la publierons dès que possible.

- "Pour aller plus loin" :
Nous avons appris que les associations bien connues France Environnement, ainsi que le RAC, Réseau Action Climat, se sont retirées de la table ronde TRANSPORTS de la Conférence environnementale, pour acter leur désapprobation des nombreuses décisions allant à l'encontre de la transition énergétique. 
Vous ne voyez pas le rapport avec le combat qui nous occupe ??
- Article du Monde sur le rapport de la Cour des Comptes:
http://www.lemonde.fr/economie/article/2014/10/19/la-cour-des-comptes-critique-la-gestion-du-reseau-tgv_4508628_3234.html

Per il trasporto locale si può spendere meno

 DA: www.lavoce.info
 Quale contributo può dare il trasporto locale ai 4 miliardi di spesa in meno chiesto alle Regioni, senza penalizzare il servizio? Si potrebbe cominciare a costruire un trasporto nell’interesse di tutti e non di pochi, con aziende che non siano più una riserva di consenso elettorale. 
UN’OFFERTA DA RIVEDERE
Non l’hanno presa bene: per molti governatori i tagli ai trasferimenti alle Regioni previsti dalla manovra sarebbero “inaccettabili”. Ma è davvero così? Oppure, come sostiene il presidente del Consiglio, esistono ampi margini per la riduzione delle spese. Analizziamo il caso del trasporto pubblico locale che rappresenta la seconda voce di costo dopo la sanità.
È possibile spendere meno oppure ciò significherebbe tagliare in misura inaccettabile i servizi?
Partiamo da una visione complessiva per poi passare ad analizzare alcune situazioni specifiche. Secondo un’analisi della Cassa depositi e prestiti, su 100 posti-km offerti ne vengono occupati solo 22. Il divario è in parte fisiologico, stante la forte variabilità nel tempo e nella direzione degli spostamenti (un autobus che si muove verso il centro nell’ora di punta del mattino effettua la corsa di ritorno con un numero di passeggeri molto ridotto), ma in parte sembra suggerire che, in alcune aree e fasce orarie, vi sia anche un “patologico” sovradimensionamento dell’offerta.
A tal riguardo è forse utile sottolineare quanto accaduto lo scorso anno nella città di Torino: a seguito di una riduzione dei trasferimenti della Regione, si è proceduto a un taglio dei servizi intorno al 10 per cento; ciò nondimeno il numero di passeggeri trasportati è rimasto pressoché invariato, intorno ai 200 milioni all’anno. E sulla base dei risultati di un recente studio del Politecnico di Torino, nel capoluogo piemontese sarebbe possibile un ulteriore significativo taglio dell’offerta che, accompagnata da una riorganizzazione dei servizi, non comporterebbe nel suo complesso peggioramenti per l’utenza.
Il risultato non appare particolarmente sorprendente se si considera la distribuzione dell’utenza per linea che si riscontra tipicamente in un’area urbana. Un’analisi di alcuni anni fa relativa alla città di Firenze, ad esempio, mostrava come l’80 per cento delle linee coprisse solamente poco più di un terzo dei passeggeri trasportati.
Figura 1 - Curva dei passeggeri cumulati per linea Ataf – Anno 2003
ponti-ramella1Fonte: Ataf / Earchimede, 2004
La situazione è analoga in ambito extraurbano: un’indagine svolta alcuni fa nella provincia di Alessandria mostrò come il 70 per cento dell’utenza fosse concentrata sul 30 per cento dei servizi.
Per tentare di porre rimedio a questo amplissimo divario fra offerta e utenza, in alcune aree “a domanda debole” i collegamenti tradizionali di linea effettuati con mezzi di grandi dimensioni sono stati sostituiti da servizi “a chiamata” per i quali si impiegano abitualmente minibus. I dati disponibili mostrano peraltro come questi stessi servizi presentino livelli di frequentazione molto al di sotto della capacità disponibile. Nel caso del servizio “Provibus” della provincia di Torino, per una percorrenza complessiva pari 93mila km all’anno, si è registrato un numero di passeggeri pari a circa 17mila (tabella 1).
 Tabella 1 - Offerta, utenza e costi di produzione di alcuni servizi “a chiamata” in Italia
ponti-ramella2
Fonte: Provincia di Torino, 2009
Non diversa appare la situazione relativa al trasporto su ferro caratterizzato da una domanda concentrata su un numero limitato di collegamenti e una parte maggioritaria della rete con livelli di frequentazione molto contenuti.
Sia per la gomma che per il ferro sarebbe quindi opportuno valutare la possibilità di ricorrere a modalità di produzione del servizio meno costose: nel primo caso con l’adozione di servizi gestiti con veicoli ordinari da conducenti non professionisti (modello “Uber pop”) e nell’altro con la sostituzione del treno con autobus.
 EFFICIENZA DA MIGLIORARE
Sebbene non siano mancati nell’ultimo decennio alcuni sforzi per cercare di ridurre i costi di produzione, ancora oggi persiste un divario molto rilevante fra l’efficienza delle aziende italiane e le migliori in Europa: il costo unitario per i servizi su gomma in ambito urbano è quasi doppio rispetto a quello delle aree metropolitane inglesi. Tale divario è da ricondursi in larga misura a un costo del lavoro molto più elevato, superiore ai 45mila euro per dipendente, a una produttività più bassa e a una struttura amministrativa assai più numerosa, tutti elementi che sembrano essere ascrivibili al permanere di una condizione di monopoliode facto con procedure di gara per l’affidamento dei servizi a misura di incumbent.
Da questo stallo verosimilmente non si uscirà fino a quando non verrà eliminato il conflitto di interesse degli enti locali al contempo “arbitri” in quanto enti appaltanti e “concorrenti” in quanto proprietari di società. Sarebbe possibile immaginare un altro caso di acquisto di beni o servizi da parte della Pa nel quale l’ente pubblico partecipa a un appalto con una società sotto il proprio controllo?
UN TRASPORTO NELL’INTERESSE DI TUTTI E NON DI POCHI
Non vi è dubbio che:
a) se venissero forniti solo quei servizi di trasporto collettivo per i quali i benefici superano i costi per la collettività,
b) se tali servizi venissero prodotti con il modo di trasporto più economico in grado di soddisfare la domanda,
c) se i costi di produzione fossero allineati a quelli delle aziende più efficienti che operano in contesti analoghi,
l’onere per la finanza pubblica del trasporto pubblico locale potrebbe essere ridotto in misura elevata.
Come dovrebbe essere evidente, ogni euro in più speso per pagare stipendi superiori a quelli “di mercato” o per assumere personale in eccesso rispetto al reale fabbisogno è un euro in più di costo dei servizi e, a cascata, un euro in più prelevato dai contribuenti (o dagli utenti, che però oggi pagano, indipendentemente dal loro reddito a differenza di quanto accade nel Regno Unito, tariffe tra le più basse in Europa).
Certo, un prezzo da pagare ci sarebbe. Il trasporto pubblico non sarebbe più un mezzo per raccogliere il consenso elettorale degli addetti del settore e delle rispettive famiglie e per disporre di assai ambiti incarichi dirigenziali da assegnare ad amici fidati e riconoscenti.
Vi è un solo, importante, rischio da tenere in considerazione: quello che le amministrazioni locali, invece di procedere a riformare il settore secondo i criteri sopra delineati, lascino indebitare le aziende (molte delle quali già oggi in condizioni assai critiche) e che il problema sia solamente rimandato nel tempo. L’alternativa sembra però peggiore: che, in assenza di tagli, si preferisca mantenere immutato lo status quo.
Considerata l’ampia varianza che sussiste in termini di efficienza fra le diverse aziende sarebbe auspicabile che la riduzione delle risorse adottasse come riferimento il criterio del costo standard. Si potrebbe anche chiedere alle Regioni di programmare aumenti tariffari (abbonamenti, soprattutto) leggermente superiori al tasso di inflazione per i prossimi cinque anni a condizione che non vengano concessi aumenti salariali aziendali superiori al tasso di inflazione.