mercoledì 31 gennaio 2018

domenica 21 gennaio 2018

Comunicato Stampa Comitato Tutela Piazza Europa


Il Comitato per  la tutela di piazza Europa  nei giorni scorsi ha inoltrato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti e, per conoscenza, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri  ed al  Sindaco di Cuneo manifestando le proprie perplessità circa la previsione di realizzare un parcheggio sotterraneo nell’area della piazza come contenuto nel Progetto  presentato dal Comune di Cuneo per ottenere i finanziamenti previsti dal   Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” istituito dalla Presidenza del Consiglio (c.d. Bando Periferie)

Le ragioni dell’esposto si fondano sulla obiettiva incertezza che i finanziamenti previsti dalle varie norme (legge, decreti, delibere del CIPE) possano trovare effettiva copertura per tutti i progetti ammessi. È necessario tenere conto della necessità, a partire dall’anno in corso, di operare – nella individuazione della copertura stessa – sulla base delle risorse effettivamente disponibili a bilancio in termini di cassa e non solamente di competenza.

Si consideri poi che la Convenzione tra Comune e Presidenza del Consiglio prevede che gli obblighi in capo a quest’ultima si limitino a funzioni di verifica, monitoraggio e sorveglianza sull’attuazione del Programma, senza alcun esplicito impegno di garanzia quanto ai tempi, all’entità e alle condizioni in cui le risorse saranno rese effettivamente disponibili al Comune. Tale situazione di obiettiva incertezza sembra prefigurare la possibilità di rischi finanziari non trascurabili in particolare per quanto riguarda il progetto di parcheggio sotterraneo in Piazza Europa, da realizzare con lo strumento della finanza di progetto misto – che vede, a fronte di un investimento privato di € 5.500.000, una partecipazione pubblica di ben € 3.300.000, pari a quasi il 20% del valore dell’intero Piano Periferie. E questo per un’iniziativa in cui l’interesse pubblico appare tutt’altro che preminente, atteso che è la stessa Amministrazione Comunale ad averne riconosciuta la bassa priorità, avendole assegnato la priorità 3 (minima) nella scheda 2 del Programma Triennale delle opere pubbliche 2017/2019. Ci si chiede che succederà se concluso (magari a tempo di record) l’iter per l’individuazione del contraente privato e iniziati i lavori venissero a mancare in tutto o in parte le risorse del Piano Periferie? Il Comune dovrà comunque onorare i suoi impegni e dovrà ricorrere alla stipula di mutui o ad altre operazioni di finanziamento che potrebbero mettere a rischio i difficili equilibri di bilancio.

  Abbiamo ritenuto nostro dovere civico fare tale segnalazione; da ora ogni valutazione di tipo economico è nelle mani della Corte dei Conti.

 Al di là delle non indifferenti considerazioni di tipo finanziario, restano senza risposta le domande sull’ opportunità di un tale stravolgimento della zona di piazza Europa senza una condivisa ricerca di alternative, senza tener conto del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e senza una convincente analisi del rapporto costi/ benefici per i cittadini. Le risposte le abbiamo già sollecitate in una lettera a tutti i consiglieri comunali nel consiglio del 18-12-17 ed in quella sede sono state sostenute da interpellanze ed interventi di tutta la minoranza. Purtroppo l’Assessore delegato si è limitato ad ironizzare sui “quattro cedri dell’Atlante di piazza Europa”, quasi la nostra opposizione al progetto si fermasse alla pur giusta difesa degli alberi.

 Abbiamo cercato risposte convincenti nell’incontro del 3-01-18 con gli Assessori Dalmasso e Mantelli. Ci siamo invece trovati di fronte a posizioni che dimostrano come gli Assessori (e pensiamo anche il Sindaco, malgrado la sua assenza), ritengano che il comitato dovrebbe esprimere le proprie critiche solo di fronte a un progetto definito (e magari già presentato e quindi non più rivedibile) e che i cittadini dovrebbero considerarsi soddisfatti del rifacimento di piazza Europa al “modico” costo di 3,3 milioni di euro di denaro pubblico. Inoltre i due amministratori sembrano essere convinti che l’aspirazione dei cittadini a cercare soluzioni innovative e coraggiose per una mobilità sostenibile, sia da” talebani”.

Pensano davvero che sia da “talebani” chiedere di non aumentare il traffico e l'inquinamento in una zona intensamente abitata della città (che a metà dicembre 2017 contava 28 giorni di superamento della soglia limite dei PM10) con lavori di scavo, rimozione terra ed asfalto, emissione di gas di scarico e rumori da parte di autocarri, escavatori e macchine di cantiere, di cui “beneficerebbero” per un tempo indefinito abitanti e operatori economici della Piazza e non solo? Lo pensa davvero anche il sindaco che, a differenza di altri, è stato eletto dai cittadini (non tutti) e a cui incombe il dovere civico e morale di tutelare salute e benessere (di tutti)?

 Cari amministratori, non trovate che quello che voi chiamate eufemisticamente “condivisione con i cittadini” sia solo una mera comunicazione di una decisione già presa? Non trovate che nelle vostre scelte ci sia una visione della città molto provinciale? Infatti favorire, in modo così oltranzista, le macchine e non le persone è ormai decisione da retrovia (vedere i progetti-mobilità realizzati a Parigi).

 Gentilissimi concittadini Amministratori, non trovate che 3,3 milioni di euro potrebbero essere più proficuamente impiegati, non solo per il restyling di piazza Europa ma anche per risolvere qualche problema di ordine sociale della città?  Quanto recentemente successo in corso Giolitti dimostra che per riqualificare non basta ripavimentare.

 Dopo quanto espresso, nessuno dovrebbe più sentirsi autorizzato a considerare il Comitato come il semplice “difensore dei cedri dell’Atlante”. 



CONTATTI COMITATO


Facebook: https://www.facebook.com/comitatotutelapiazzaeuropa/

Ordine del giorno su “ADOZIONE del PUMS” (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) e sulla progettazione del Piano Urbano della mobilità ciclistica “BICIPLAN”.


Cuneo 8-1-2018                                                                                            Al Presidente del   

                                                                                       Consiglio Comunale di CUNEO

                                                                                                            Dott. ANTONINO PITTARI



OGGETTO: Ordine del giorno su “ADOZIONE del PUMS”  (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) e sulla progettazione del Piano Urbano della mobilità ciclistica “BICIPLAN”.



I sottoscritti consiglieri comunali Ugo Sturlese, Nello Fierro e Luciana Toselli chiedono che nel corso della seduta del prossimo Consiglio Comunale (29-30 Gennaio 2018) venga posto in discussione il seguente Ordine del Giorno:

=====================================================================



ORDINE DEL GIORNO



Il Consiglio Comunale di Cuneo,



PREMESSO CHE

dall’Osservatorio PUMS del Ministero dell’Ambiente, come peraltro noto a tutti i consiglieri Comunali, risulta che dal 2015 l’Amministrazione comunale di Cuneo è in fase di stesura del PUMS per raggiungere i seguenti obiettivi: migliorare l’accessibilità al territorio, garantire equità ed accessibilità dei trasporti, aumentare la sicurezza dei trasporti, promuovere l’uso di mezzi di trasporto sostenibili, migliorare la qualità dell’ambiente urbano e garantire la sostenibilità dei trasporti”,



CONSIDERATO CHE

il lavoro di analisi e proposta sulla mobilità cittadina, affidato a importanti ricercatori del Politecnico di Torino convenzionati con la Regione Piemonte, si è concluso ormai da tempo, mettendo a disposizione una documentazione molto significativa (anche se da aggiornare per quanto riguarda la mobilità nel Centro Storico in considerazione della avvenuta pedonalizzazione di Via Roma) e un ventaglio di soluzioni tese a raccogliere la sfida principale: la riduzione “dell’ uso elevato dell’auto” (60% degli spostamenti, 70 autovetture ogni 100 abitanti), da conseguirsi attraverso lo sviluppo integrato di mezzi alternativi (ciclo-pedonalità, adeguamento delle aree di sosta, miglioramento del TPL) tale da favorire un progressivo “cambiamento nella mentalità dei cittadini”,



                                                                       RILEVATO CHE

il Senato ha approvato definitivamente nel Dicembre scorso (2017) la legge Decaro/Gandolfi che per la prima volta in Italia assegna allo Stato e al MIT il compito di sviluppare la mobilità in bicicletta, con un budget iniziale di 500mln di euro.

La legge quadro persegue l’obiettivo di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative, al fine di migliorare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana, tutelare il patrimonio naturale e ambientale, ridurre gli effetti negativi della mobilità in relazione alla salute e al consumo di suolo, valorizzare il territorio e i beni culturali, accrescere e sviluppare l’attività turistica, in coerenza con il piano strategico di sviluppo del turismo in Italia.

Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge verrà approvato il Piano generale della mobilità ciclistica che costituisce parte integrante del Piano generale dei trasporti e della logistica.

Le regioni, nell’ambito delle proprie competenze predispongono e approvano con cadenza triennale, in coerenza con il piano regionale dei trasporti e della logistica e con il Piano nazionale della mobilità ciclistica, il piano regionale della mobilità ciclistica.

Il piano regionale della mobilità ciclistica disciplina l’intero sistema ciclabile regionale ed è redatto sulla base dei piani urbani della mobilità sostenibile e dei relativi programmi e progetti presentati dai comuni e dalle città metropolitane, assumendo e valorizzando, quali dorsali delle reti, gli itinerari della Rete ciclabile nazionale «Bicitalia»

                                                        preso atto che

la citata Legge, approvata dal Senato in via definitiva, prevede che i comuni non facenti parte di città metropolitane e le città metropolitane predispongono e adottano i piani urbani della mobilità ciclistica, denominati «biciplan», quali piani di settore dei piani urbani della mobilità sostenibile (PUMS), finalizzati a definire gli obiettivi, le strategie e le azioni necessari a promuovere e intensificare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative e a migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni,

                                                           IMPEGNA

il Sindaco e la Giunta Comunale a presentare rapidamente al CC per la sua approvazione il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) e a predisporre, ad integrazione dello stesso, il Piano Urbano della mobilità ciclistica (BICIPLAN).

Ugo Sturlese                                  Luciana Toselli                                    Nello Fierro


venerdì 19 gennaio 2018

Nuova lettera del Gruppo pendolari CN-TO

lettera inviata agli enti/organi competenti e amministrazioni locali.

Alla cortese attenzione degli organi ed enti competenti ,
il comitato Gruppo Pendolari della linea Cuneo-Torino,  non avendo ancora ricevuto risposte, se non dall’ing. Raciti di Trenitalia che ringraziamo per le risposte fornite e per aver preso in considerazione le nostre segnalazioni e osservazioni sulle criticità di cui la nostra linea ha sofferto nel mese di novembre,  e che purtroppo ha continuato a soffrire in misura ancora maggiore nel mese seguente, pone nuovamente all’attenzione dell’ass. Balocco della Regione Piemonte, dell’Agenzia della  Mobilità Piemontese, di Trenitalia, di RFI e delle amministrazioni comunali interessate, alcune osservazioni e segnalazioni relative alla linea Cuneo-Torino prendendo spunto anche dalla relazione sulla regolarità e puntualità del servizio ferroviario recentemente pubblicato, dalla quale, vista la situazione dei ritardi sulla nostra linea nei mesi di novembre e dicembre, non riusciamo a trovare riscontro sulle percentuali riportate in particolare per i valori di puntualità.
Prendendo a riferimento il RV10206, ma vi sarebbero anche altri casi, se nel mese di novembre la situazione fu critica, nel mese di dicembre si è rivelata tragica, registrando ritardi in tutti i giorni dal 1 al 22 dicembre per un totale di 303 minuti, considerando anche l’11 e il 12 dicembre, giorni in cui si è consumato il gelicidio sulla linea provocando disagi considerevoli a tutti i pendolari.

Treno n. 10206 Cuneo-Torino P.N. delle ore 07:24

01/12/2017 Ritardo 12
04/12/2017 Ritardo 10
05/12/2017 Ritardo 6
06/12/2017 Ritardo 10
07/12/2017 Ritardo 7
11/12/2017 Ritardo 85
12/12/2017 Ritardo 82
13/12/2017 Ritardo 13
14/12/2017 Ritardo 6
15/12/2017 Ritardo 12
18/12/2017 Ritardo 14
19/12/2017 Ritardo 8
20/12/2017 Ritardo 18
21/12/2017 Ritardo 15
22/12/2017 Ritardo 6
Nota: l’11 e il 12 probabilmente il treno è stato anche cancellato anche se ufficialmente dato in ritardo.
Possiamo capire la criticità della fascia d’orario di traffico in ingresso e uscita, ma è mai possibile che questo possa essere accaduto tutti i giorni? Il dubbio che qualcosa nella programmazione non abbia funzionato  in maniera adeguata è veramente forte, inoltre i maggiori ritardi generalmente si sono verificati tra la stazione di Lingotto e Torino P.N.. Ci auguriamo che la situazione sia stata presa in esame e che tale disagio possa verificarsi solo raramente.
Capiamo anche che le responsabilità sono distribuite tra Trenitalia, RFI e AMP e non imputabili a un soggetto in particolare, resta il fatto però che il servizio offerto negli ultimi mesi dell’anno non sia stato adeguato e i disagi si sono ripetuti costantemente.
Lamentiamo inoltre che una grossa lacuna del servizio, specie in caso di emergenze, sia l’informazione.
19/01/2018 Sia a bordo treno che in stazione, le informazioni relative a cancellazioni, ritardi o cambio treno, spesso non vengono date o vengono date tardivamente  e a volte anche in maniera non chiara.
Tale problema si è riscontrato anche il pomeriggio del 16 gennaio, che causa guasto tecnico poco dopo la stazione di Torino Lingotto si sono verificati una catena di ritardi fino alle 20,30 circa. Ci sono giunte varie segnalazioni di mancata comunicazione della motivazione del ritardo, giunta poi solo tramite passaparola. Per quale motivo l’utenza non è stata informata?
L’informazione è fondamentale e la sua mancanza è una delle cose che genera più malumore tra i pendolari e ci auspichiamo quindi che venga migliorata notevolmente. 
Vi ricordo che “in base al Regolamento (CE) n. 1371/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, nel caso di un ritardo all'arrivo o alla partenza, i passeggeri hanno diritto a:
 ricevere informazioni sulla situazione e sull’orario previsto di partenza e di arrivo;
 pasti e bevande in quantità ragionevole;
 sistemazione in albergo o di altro tipo, qualora risulti necessario un soggiorno di una o più notti;
 trasporto verso il loro punto di partenza o di arrivo, se il treno è bloccato sui binari.

E questo regolamento si applica a tutti i viaggi e servizi ferroviari forniti da una o più imprese ferroviarie titolari di licenza in virtù della direttiva 95/18/CE.
Inoltre i passeggeri possono richiedere un compenso minimo pari a:
 il 25% del prezzo del biglietto in caso di ritardo compreso tra 60 minuti e 119 minuti;
 il 50 % del prezzo del biglietto in caso di ritardo pari o superiore a 120 minuti.”

Tali diritti devono essere rispettati e ci attendiamo che il prossimo bonus pendolari sia per lo meno adeguato, come rimborso, ai disagi e ritardi subiti nell’anno appena concluso, e ci auguriamo che il 2018 ci porti un servizio ferroviario migliore, sperando che non sia solo un’utopia.
Attendiamo fiduciosi  di avere finalmente delle risposte dagli organi ed enti competenti, alle questioni poste nella presente e nelle due precedenti  lettere e presenti nuovamente in allegato, con riguardo alla questione del  raddoppio della linea Cuneo-Fossano, opera necessaria al fine dello sviluppo della linea Cuneo-Torino, ma anche per la linea Torino-Cuneo-Nizza,  sulla sicurezza e sull’opportunità di mantenimento del treno RV10215 delle 17,50 anche nel mese di agosto e sarebbe gradito anche un ragguaglio sui tempi di intervento alle stazioni della linea previsti nell’anno corrente e riapertura linee sospese.

Ringraziamo per l’attenzione e restiamo a disposizione per eventuali incontri e confronti sulle varie problematiche e/o proposte citate.
Cordiali saluti
C. Menegon 
Comitato Gruppo Pendolari linea Cuneo-Torino (email:  gruppopendolari-cn@libero.it) 


Allegato proposte /richieste
1. Attuare il progetto di raddoppio della linea tra Cuneo e Fossano in attesa da più di 30 anni. L’opera è da ritenersi essenziale per il miglioramento e lo sviluppo della linea anche in ottica di un ulteriore sviluppo e utilizzo della linea internazionale Torino-Cuneo-Nizza, anche in ottica di incremento trasporto merci..

2. Sicurezza: si richiedono maggiori controlli a bordo treno in particolare negli orari serali sia da parte del personale Trenitalia che della POLFER anche nella tratta Fossano-Cuneo, per garantire sicurezza sia al personale di bordo nel loro esercizio sia ai passeggeri nel loro viaggio.

3. Nuova richiesta per il mantenimento del treno 10215 delle 17,50 da Torino P.N.  verso Cuneo anche nel mese di Agosto, il bacino di utenza è ulteriormente aumentato con il trasferimento del personale Alpitour da Cuneo a Torino e per il cambiamento del periodo di chiusura delle aziende che ormai non prevede più la chiusura totale delle sedi. 

4. Miglioramento dell’informazione a bordo treno in particolare in caso di ritardi superiori ai 5 minuti e dell’applicazione atta ad informare della motivazione del ritardo, al momento è ancora un po’ carente.

5. Velocizzare i tempi di percorrenza dei treni RV.

6. Migliorare le interconnessioni tra treni e bus.

7. Garantire le connessioni d’orario tra i convogli Torino-Savona con quelli Fossano-Cuneo-Limone, in modo da avere effettivamente una cadenza oraria.

8. Allargamento dell’offerta commerciale inserendo la possibilità di scegliere tra abbonamento Formula e abbonamento solo Trenitalia per tutto il territorio regionale, inserendo anche città al momento non incluse nell’offerta Formula (es. Mondovì).

9. Migliorare l’illuminazione in particolare nel vano scale che porta al sottopassaggio della stazione di Fossano per evitare rischi di cadute, ora insufficiente.

10. Aggiungere delle fermate alla stazione di Racconigi, in particolare al mattino, per i convogli in direzione verso Cuneo ora pressoché assenti.

11. Riattivazione linee ferroviarie Savigliano-Saluzzo-Cuneo e Cuneo-Mondovì.

12. Richiesta di nuovo materiale rotabile o restyling di quello esistente per migliorare il condizionamento interno alle vetture, installazione videocamere di sorveglianza e possibile attivazione nuovi servizi quali il WI-FI a bordo treno.

13. Richiesta di prolungamento della linea SFM7 fino a Cuneo tra i treni regionali già esistenti migliorando i collegamenti con le stazioni non coperte dai treni regionali.  Ci è stato detto che questi aspetti saranno oggetto della revisione del sistema ferroviario regionale e metropolitano. Vi sono stati sviluppi in tal senso?

14. Riqualificazione area Movicentro di Cuneo che dovrebbe prevedere come minimo la sistemazione di una biglietteria per l’utilizzo dei bus urbani ed extraurbani, un punto di informazione turistica e la possibilità di noleggio biciclette.

15. Monitoraggio del piano di intervento RFI sulle stazioni che saranno interessate alla loro sistemazione infrastrutturale.

16. Inserimento nell’offerta commerciale di una linea ferroviaria diretta Cuneo-Alba