PATRIZIA
MANASSERO - Ho presentato nei giorni scorsi una interrogazione in
Senato sui tempi di completamento dell'Asti-Cuneo, importante
infrastruttura viaria che la nostra provincia attende da tempo tuttavia
ad oggi incompleta.
Con
la nomina del nuovo ministro Delrio e prossimamente l'avvicendamento ai
vertici dell'Anas, la discussione del Def che ci vedrà impegnati nei
prossimi giorni e prossimamente la legge di Stabilità, ho ritenuto
essere il momento opportuno per riportare sul tavolo l'argomento del
completamento dell'Asti-Cuneo.
Per
altro ero già intervenuta nei mesi scorsi, proprio in sede di
approvazione dello Sblocca Italia, per ribadire come non fosse
accettabile sottostare al "ricatto" dei concessionari, l'opera era già
prevista dai contratti e concessioni e non ulteriormente trattabile se
non per una revisione dell'impianto alla luce del nuovo quadro generale,
in particolare sull'impatto ambientale della tangenziale di Cuneo.
Personalmente
ritengo si debba selezionare e scegliere le grandi opere utili sulle
quali concentrare lavoro e risorse, investire fortemente sulla
manutenzione della viabilità ordinaria, e questa provincia ne sa
qualcosa in merito, ma assolutamente evitare di lasciare incompiute
opere come l'Asti-Cuneo.
Queste sono le motivazioni e voglio rassicurare sia Paolo Tomatis che i lettori,
non c'è stata nessuna spinta lobbistica, non mi appartiene come sistema
di lavoro. A conferma di questo voglio anche sottolineare come i dati
cui faccio riferimento li ho desunti dalla semplice e sana lettura dei
giornali ed in particolare dall'articolo del Sole24ore, pubblicato sulla
pagina web il 5/03/2015 (leggi qui),
che affronta proprio il tema del rinnovo delle concessioni, fornisce
una serie interessante di dati e riferimenti normativi ed allega il
documento dei Concessionari.
Dati quindi a disposizione di tutti, poi ogni lettura è ammessa ma questa è la realtà dei fatti.
Patrizia Manassero, senatrice Pd di Cuneo
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