domenica 21 gennaio 2018

Comunicato Stampa Comitato Tutela Piazza Europa


Il Comitato per  la tutela di piazza Europa  nei giorni scorsi ha inoltrato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti e, per conoscenza, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri  ed al  Sindaco di Cuneo manifestando le proprie perplessità circa la previsione di realizzare un parcheggio sotterraneo nell’area della piazza come contenuto nel Progetto  presentato dal Comune di Cuneo per ottenere i finanziamenti previsti dal   Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” istituito dalla Presidenza del Consiglio (c.d. Bando Periferie)

Le ragioni dell’esposto si fondano sulla obiettiva incertezza che i finanziamenti previsti dalle varie norme (legge, decreti, delibere del CIPE) possano trovare effettiva copertura per tutti i progetti ammessi. È necessario tenere conto della necessità, a partire dall’anno in corso, di operare – nella individuazione della copertura stessa – sulla base delle risorse effettivamente disponibili a bilancio in termini di cassa e non solamente di competenza.

Si consideri poi che la Convenzione tra Comune e Presidenza del Consiglio prevede che gli obblighi in capo a quest’ultima si limitino a funzioni di verifica, monitoraggio e sorveglianza sull’attuazione del Programma, senza alcun esplicito impegno di garanzia quanto ai tempi, all’entità e alle condizioni in cui le risorse saranno rese effettivamente disponibili al Comune. Tale situazione di obiettiva incertezza sembra prefigurare la possibilità di rischi finanziari non trascurabili in particolare per quanto riguarda il progetto di parcheggio sotterraneo in Piazza Europa, da realizzare con lo strumento della finanza di progetto misto – che vede, a fronte di un investimento privato di € 5.500.000, una partecipazione pubblica di ben € 3.300.000, pari a quasi il 20% del valore dell’intero Piano Periferie. E questo per un’iniziativa in cui l’interesse pubblico appare tutt’altro che preminente, atteso che è la stessa Amministrazione Comunale ad averne riconosciuta la bassa priorità, avendole assegnato la priorità 3 (minima) nella scheda 2 del Programma Triennale delle opere pubbliche 2017/2019. Ci si chiede che succederà se concluso (magari a tempo di record) l’iter per l’individuazione del contraente privato e iniziati i lavori venissero a mancare in tutto o in parte le risorse del Piano Periferie? Il Comune dovrà comunque onorare i suoi impegni e dovrà ricorrere alla stipula di mutui o ad altre operazioni di finanziamento che potrebbero mettere a rischio i difficili equilibri di bilancio.

  Abbiamo ritenuto nostro dovere civico fare tale segnalazione; da ora ogni valutazione di tipo economico è nelle mani della Corte dei Conti.

 Al di là delle non indifferenti considerazioni di tipo finanziario, restano senza risposta le domande sull’ opportunità di un tale stravolgimento della zona di piazza Europa senza una condivisa ricerca di alternative, senza tener conto del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e senza una convincente analisi del rapporto costi/ benefici per i cittadini. Le risposte le abbiamo già sollecitate in una lettera a tutti i consiglieri comunali nel consiglio del 18-12-17 ed in quella sede sono state sostenute da interpellanze ed interventi di tutta la minoranza. Purtroppo l’Assessore delegato si è limitato ad ironizzare sui “quattro cedri dell’Atlante di piazza Europa”, quasi la nostra opposizione al progetto si fermasse alla pur giusta difesa degli alberi.

 Abbiamo cercato risposte convincenti nell’incontro del 3-01-18 con gli Assessori Dalmasso e Mantelli. Ci siamo invece trovati di fronte a posizioni che dimostrano come gli Assessori (e pensiamo anche il Sindaco, malgrado la sua assenza), ritengano che il comitato dovrebbe esprimere le proprie critiche solo di fronte a un progetto definito (e magari già presentato e quindi non più rivedibile) e che i cittadini dovrebbero considerarsi soddisfatti del rifacimento di piazza Europa al “modico” costo di 3,3 milioni di euro di denaro pubblico. Inoltre i due amministratori sembrano essere convinti che l’aspirazione dei cittadini a cercare soluzioni innovative e coraggiose per una mobilità sostenibile, sia da” talebani”.

Pensano davvero che sia da “talebani” chiedere di non aumentare il traffico e l'inquinamento in una zona intensamente abitata della città (che a metà dicembre 2017 contava 28 giorni di superamento della soglia limite dei PM10) con lavori di scavo, rimozione terra ed asfalto, emissione di gas di scarico e rumori da parte di autocarri, escavatori e macchine di cantiere, di cui “beneficerebbero” per un tempo indefinito abitanti e operatori economici della Piazza e non solo? Lo pensa davvero anche il sindaco che, a differenza di altri, è stato eletto dai cittadini (non tutti) e a cui incombe il dovere civico e morale di tutelare salute e benessere (di tutti)?

 Cari amministratori, non trovate che quello che voi chiamate eufemisticamente “condivisione con i cittadini” sia solo una mera comunicazione di una decisione già presa? Non trovate che nelle vostre scelte ci sia una visione della città molto provinciale? Infatti favorire, in modo così oltranzista, le macchine e non le persone è ormai decisione da retrovia (vedere i progetti-mobilità realizzati a Parigi).

 Gentilissimi concittadini Amministratori, non trovate che 3,3 milioni di euro potrebbero essere più proficuamente impiegati, non solo per il restyling di piazza Europa ma anche per risolvere qualche problema di ordine sociale della città?  Quanto recentemente successo in corso Giolitti dimostra che per riqualificare non basta ripavimentare.

 Dopo quanto espresso, nessuno dovrebbe più sentirsi autorizzato a considerare il Comitato come il semplice “difensore dei cedri dell’Atlante”. 



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