Incredibile silenzio sulla Cuneo-Nizza
in questi ultimi giorni si sono susseguiti importanti
incontri istituzionali (mi riferisco al tavolo dei Parlamentari,
convocato dal Ministro Costa e alla gloriosa e glorificata discesa di
Matteo Renzi nel contado di Cuneo) sulle tematiche più rilevanti che
interessano la Provincia di Cuneo (oltre che per parte renziana sulle
tematiche della “Deforma costituzionale”). Devo rilevare, senza alcuna
sorpresa, che non una parola è stata dedicata al futuro della linea
ferroviaria Cuneo-Nizza (ed al raddoppio dei binari sulla Cuneo-Fossano)
proprio mentre si veniva a conoscenza della decisione del Presidente
del PACA Estrosy di dimezzare il finanziamento da parte francese per i
lavori di manutenzione. Pochi giorni prima erano state date ampie
rassicurazioni da Parlamentari del Pd che miravano a tranquillizzare
l’opinione pubblica sulla prosecuzione dei lavori di messa in sicurezza
della Linea grazie (fra le righe) al loro interessamento, mentre è a
tutti noto che questo risultato è stato frutto soprattutto dell’impegno
dell’Assessore regionale Balocco e delle forti pressioni dell’opinione
pubblica cuneese. Nei succitati incontri di tutto si è parlato (al primo
posto ovviamente l’Aeroporto di Levaldigi, cui vengono applicate le più
sofisticate tecniche di rianimazione a spese della collettività)
fuorchè del trasposto ferroviario con particolare riferimento alle due
tratte citate. Non è qui il caso di sottolineare l’importanza
strutturale sia dal punto di vista economico che culturale, ambientale e
sociale della Linea che unisce la capitale del Piemonte a quella della
Costa azzurra e alla Riviera di Ponente: l’indifferenza delle classi
dirigenti cuneesi non può che essere frutto della secolare carenza di
Jodio, che, come tutti hanno appreso dallo storico Piero Camilla, genera
pesanti conseguenze sulle capacità cognitive degli esposti, specie se
già affaticati intellettualmente da pesanti impegni istituzionali.
Ugo Sturlese
Comitato Ferrovie Local
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