COMUNICATO STAMPA
Passare in Corso Marconi in
questi giorni non è un bello spettacolo, pare di assistere ad un dopo
cataclisma: tutti quei tronchi nudi, quei buchi nel verde. Gli occhi, abituati
alla parete di foglie, non sanno più dove guardare.
Cerchi delle spiegazioni per
quello che vedi ed ecco la ridda di ipotesi: piante malate, piante pericolose,
piante dannose per il marciapiede, piante ingombranti per la ciclabile.
Difficile per noi comuni mortali
capire anche se il buon senso ti fa dire: le piante si sono ammalate tutte in
un solo momento e sarebbero cadute sulle nostre teste istantaneamente? Ma è mai
possibile che a Cuneo le ciclabili siano alternative al verde?
Domande da sempliciotti le
nostre? È possibile, ma ci chiediamo dove sta la nostra Amministrazione? Perché
non ci spiega, anche con un semplice cartello, quello che sta succedendo e il
perché delle scelte che sta facendo? Noi sempliciotti abbiamo il diritto di
sapere, di avere elementi per capire, altrimenti succede che mettiamo questo
drastico taglio di corso Marconi insieme al minacciato taglio dei cedri in
piazza Europa, alla brutale sostituzione degli alberi di corso Brunet, all'impoverimento delle alberate di corso
Giolitti. Se, poi, aggiungiamo a tutto questo il fatto che il nostro Comune non
mostra alcuna premura di approvare un Regolamento del verde (che ne consentirebbe una gestione organizzata) noi poveri
sempliciotti siamo indotti a concludere che la nostra Amministrazione sostenga
a parole le ragioni ambientali, ma si guardi bene dall’attuare le conseguenti
azioni, ritenendole evidentemente troppo impegnative.
Abbiamo letto che il sindaco
avrebbe salvato due importanti piante vicine all’ascensore, in base a quali
motivazioni non è dato sapere. Immaginiamo che non fossero più meritevoli o più
simpatiche di quelle abbattute. Può essere che abbia sentito più pareri
tecnici, abbia condiviso valutazioni per poter decidere.
Ci chiediamo se la stessa sensibilità il sindaco
l'avrà anche per i cedri dell'Atlante di piazza Europa.
ASSOCIAZIONE DI
PIAZZA IN PIAZZA
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