martedì 25 settembre 2018

Autostrada Cuneo - Asti occorre completare l'opera come SUPERSTRADA Lettera al min. On. Toninelli


Al ministro delle infrastrutture e dei trasporti on. Danilo Toninelli

Gentile Ministro, abbiamo saputo dai giornali che lei dovrebbe incontrare a Roma alcuni amministratori del territorio piemontese in merito alla questione annosa del completamento del collegamento Asti-Cuneo. Il problema, come certamente le è noto, è di arrivare finalmente a connettere la parte orientale del collegamento (verso Asti), a prevalente carattere superstradale, con quello occidentale (verso Cuneo), completamente autostradale. La A33, lunga complessivamente 90 chilometri, è stata costruita per circa 40 chilometri dall’Anas. Questa parte era già terminata nel 2007 ed è stata interamente assorbita dalla concessionaria Asti-Cuneo spa, posseduta per il 35% da Anas e per il 65% da Salt e Itinera (entrambe del gruppo Gavio).

La concessione è stata perfezionata nel 2007: riguardava la gestione della parte già costruita, del valore di 418 mln di euro, e la costruzione-gestione dei 54 km rimanenti, il cui costo era valutato complessivamente in 1040 mln.. La convenzione, registrata il 31 gennaio 2008, prevedeva il completamento entro il 2012. In quel periodo la concessionaria ha realizzato soltanto 14 km. di tracciato nel Comune di Cuneo, terminati nel 2012, ed una decina tra Alba e Asti. Da allora non s’è aggiunto nemmeno un km..

Il progetto iniziale è stato stravolto con la tecnica del carciofo: prima è sparito il tratto che prevedeva un tunnel sotto il Tanaro, poi la tangenziale di Cuneo e per ultimo il tunnel sotto la collina di Verduno. Il collegamento Alba-Asti si percorre in circa 20 minuti ed è fondamentalmente un tratto di comoda superstrada con un inserto di pochi chilometri (a pagamento) in autostrada.

I due pezzi esistenti devono essere connessi con un tratto lungo meno di 9 chilometri (chiamato lotto II.6) in cui era previsto un tunnel a due canne di tre km. Doveva essere completato nel 2012, ma i lavori non sono mai iniziati. Gavio li ha interrotti, sostenendo che il costo era eccessivo, lievitato per le richieste aggiuntive pervenute dal Ministero (peraltro curiose, con allargamenti delle corsie del tutto inessenziali).

I suoi predecessori, Ministro, hanno accettato di cancellare il tunnel (già progettato) e di sostituirlo con un percorso esterno. Ma a Gavio non è bastato. Ha anche chiesto (di fatto preteso) ed ottenuto di finanziarlo non con capitali propri, ma con gli incassi che gli sarebbero arrivati, prolungando di quattro anni la concessione della autostrada Torino-Milano.

Ora numerosi amministratori del territorio e della Regione sostengono che l’unica soluzione per evitare di accumulare ulteriori ritardi sia quella di accogliere le richieste di Gavio, chiedendogli di attuare intanto la parte del II.6 che comprende il cosiddetto casello Alba-ovest, di cui già esiste il progetto.

L’opinione condivisa delle associazioni sottoscritte è invece che questa opzione sia completamente da scartare: il tratto II.6 dovrebbe essere totalmente riprogettato ed avere invece carattere di superstrada, senza pedaggio, eliminando perciò il casello.

 I motivi ?

 1. Il progetto esistente, vecchio di almeno dieci anni, consuma inutilmente suolo prezioso, distrugge un territorio delicatissimo, stretto tra la collina, un canale ed il fiume Tanaro. Questo al solo scopo di realizzare le barriere per la riscossione in contanti del pedaggio autostradale.

2. Il progetto in questione è incompleto e comunque superato e non può essere separato da quello della parte restante (ex galleria) con il quale si dovrà necessariamente raccordare e che ancora non esiste.

3. Il tratto II.6 passa proprio ai piedi del nuovo Ospedale a servizio delle città di Alba e di Bra, che dovrebbe aprire tra pochi mesi. L’idea che per raggiungerlo comodamente (non usando la strada provinciale n. 7 esistente, peraltro stretta e pericolosa) gli abitanti delle due città debbano pagare un pedaggio ci lascia senza parole ... lasciamo a lei la conclusione.

4. Non si capisce perché il raccordo tra autostrada-superstrada debba essere realizzato necessariamente con un tratto di autostrada. Per questi motivi riteniamo quindi che la scelta migliore sia di predisporre per la tratta   II.6 Roddi-Cherasco, un nuovo progetto, di tipo superstradale, che tenga nel massimo conto i difficili problemi ambientali e ne affisdi la realizzazione alla Autostrada Asti-Cuneo spa, naturalmente a sue spese.

5. L’attuale progetto autostradale prevede in via esecutiva la realizzazione di una "discarica per rifiuti speciali non pericolosi" nell'ambito del casello ALBA OVEST, destinata ad accogliere i prodotti chimici impiegati per l'estrazione dei gessi dal tunnel sotto l'ospedale ed i gessi stessi. Una dimostrazione ulteriore che i due tratti del lotto II.6 fanno parte di una progettazione unitaria che in ogni caso andrebbe rivista interamente e sottoposta a nuova VIA.

Cordiali saluti dalle seguenti associazioni delle Province di Asti e di Cuneo che si occupano di tematiche ambientali, seriamente preoccupate per le ultime scelte di completamento di una autostrada nata male, che sinora ha soltanto distrutto territorio e malservito i cittadini. Seguono le firme delle associazioni:

Osservatorio Per La Tutela Del Paesaggio Di Langhe E Roero O.N.L.U.S.
Osservatorio Del Paesaggio Per Il Monferrato E L’Astigiano
Pronatura - Cuneo
Legambiente -Cuneo
Forum Salviamo Il Paesaggio – Cuneo
Forum Mobilità – Cuneo
Isde Medici Per L’Ambiente – Cuneo
Italia Nostra - Sezione Di Alba
Italia Nostra - Sezione Di Bra
Associazione Canale Ecologia -
Associazione Asfodelo - Pocapaglia
Movimento Stop Al Consumo Di Territorio - Comitato Di Asti
Forum Salviamo Il Paesaggio – Asti
Circolo Legambiente Gaia - Asti
Circolo Legambiente Valtriversa - Asti
Wwf - Sezione Di Asti

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