Con un comunicato dell’8 agosto il sindaco Borgna riferisce
che il piano periferie, salvo voto contrario della Camera, sarà sospeso fino al
2020. Lo sarà per tutti i comuni i cui progetti non hanno raggiunto le prime 24
posizioni in graduatoria, e questo è il caso di Cuneo, che era finito
addirittura oltre il 70esimo posto.
Tutti gridano allo scandalo, ma la ragione appare sempre più
semplice e chiara. Il piano periferie è stato concepito fin dall'inizio in un
quadro di risorse e di norme molto dubbio: pare si sia operato come in quella
favola in cui alcuni sarti furbacchioni hanno dato da intendere al re di
lavorare al confezionamento di un meraviglioso abito proprio per lui. “Dicci come lo vuoi: vuoi meravigliosi
scavi sotterranei con posti auto a volontà? Li vuoi in Piazza Europa, anche se
non è una periferia? Li vuoi anche se l'utilità pubblica è molto dubbia e il
danno ambientale è certo? Benissimo, ci mancherebbe, il sovrano sei tu”.
Come al re della favola, il Sindaco ha pensato: questa è
musica per le mie orecchie: a me la penna per firmare... e non si è neppure
accorto che firmava una convenzione e non un contratto, e che ciò che stava
firmando non comprendeva fra i firmatari il proprietario del portafogli...
ossia il Ministero dell'economia!
A marzo inoltre la legge istitutiva del piano è stata pure
dichiarata incostituzionale dalla Suprema Corte, nella parte in cui ha escluso
le Regioni dalla gestione di proprie competenze sul territorio!
Però i sarti continuavano a lavorare, “non abbia timore, nostro re, verrà fuori un vestito bellissimo...”
Poi, però, nella favola esce un bambino piccolo, ingenuo,
che comincia a gridare: “Re, guarda che
sei nudo, quell’abito prezioso che ti hanno promesso proprio non c’è!!!”
Ricordi, Signor Sindaco, che un comitato di cittadini
ingenui l'aveva tante volte gridato: “I soldi per i suoi progetti non condivisi non ci sono”; e quei
cittadini senza etichetta, ma con i loro nomi e cognomi, lo avevano tante volte
scritto: “Non si costruisce niente senza risorse in cassa!”
Non ci ha ascoltati ed ora, il Signor Sindaco, viene a
sapere da altri di essere sempre stato nudo. La cassa statale non c’è per
davvero, o meglio, c'è, ma non per quei progetti lì.
È tutto da rifare, e per fortuna, perché nel ricominciare da
capo, ci auguriamo, potremo forse lavorare insieme e lo faremo per finalità
giuste e con risorse certe, come è giusto che sia.
Il Comitato per La Tutela di Piazza Europa
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