Le due puntate su Piazza della Costituzione a cura di Angelo Bodino pubblicate su Cuneo Cronaca.
1^ Puntata: ANGELO
BODINO - Possibile che tutta piazza della Costituzione a Cuneo -
compreso il parcheggio sovrastante e quello sottostante con possibilità
di circa 200 posti auto, realizzati come urbanizzazione primaria e
secondaria dalla società o dalle società che hanno costruito i
fabbricati del complesso Agorà, da via Bongiovanni
sino a corso Gramsci - sia ancora di proprietà privata e non sia stata
ceduta al Comune secondo quanto stabilito dalla convenzione del Pec,
sottoscritta dalle parti contrattuali nel 1986?
Non
solo è possibile, ma è certo, considerata la risposta data in Consiglio
comunale dall’assessore all’urbanistica Luca Serale il quale, a seguito
di un'interpellanza presentata dal gruppo consigliare Cuneo per i Beni
Comuni, ha ammesso che gli immobili risultano essere ancora di proprietà
privata e che, per poterli disporre come patrimonio pubblico, è in
corso un contenzioso con la stessa società? E’ il caso di esclamare a
viva voce: incredibile, ma vero!
Caro
assessore Serale, se c’è un contenzioso in corso significa che c’è una
causa in corso? E, se è così, possiamo sapere a quale studio legale è
stata affidata la pratica al fine di risolvere la questione urbanistica o
se la pratica è seguita dall’ufficio legale del Comune?
Caro
assessore Serale, ma dopo più di 30 anni dalla firma del Pec e relativa
convenzione viene a dirci che le cose stanno proprio così e che "la
colpa è del Bajon”, come cantavano Nilla Pizzi&Gino Latilla nel lontano 1953? E se la colpa non fosse del "Bajon",
ma fosse di qualcun altro che nei vari decenni non avrebbe svolto in
modo diligente il suo ruolo di “tutor” nell’interesse del Comune? Ma la
società (o le società) che hanno realizzato le opere di urbanizzazione
primaria e secondaria a scomputo degli oneri derivanti dalla costruzione
dei fabbricati ultimati, prima di effettuare gli atti notarili di
vendita delle singole unità facenti parte del complesso immobiliare, non
erano forse tenuti a consegnare al Comune le opere ultimate e
collaudate prima del rilascio dell’abitabilità, come precisato nella
convenzione notarile allegata al Pec?
Caro
assessore Serale, dal momento che ciò non sarebbe avvenuto, dobbiamo
supporre che gli alloggi, gli studi professionali, gli uffici Inail, la
farmacia comunale e tutti i negozi siano stati venduti privi di
certificato di abitabilità? Riteniamo che ciò non sia possibile e perciò
siamo convinti che il certificato di abitabilità dell’intero complesso
sia stato rilasciato dal Comune, nonostante che (ci pare) la convenzione
del Pec imponga che lo stesso possa essere rilasciato solo dopo la
consegna delle opere di urbanizzazione, ultimate e collaudate, come
specificato nella convenzione allegata al Pec? E quindi, per quale
motivo ciò non è avvenuto?
Caro
assessore Serale, considerato che, oltre all’urbanistica, lei ha anche
le deleghe al commercio e alle manifestazioni, ci può dire se il Comune
(che non è proprietario del suolo, che non è pubblico perché è di
proprietà privata) richiede la tassa sull’occupazione del suolo in
occasione di manifestazioni pubbliche o private o in occasione degli
spazi occupati dalle bancarelle del mercato ortofrutticolo che
settimanalmente si svolge ogni sabato sotto il porticato della piazza?
Caro
assessore Serale, curiosità per curiosità, dopo il danno si potrebbe
aggiungere la beffa del disposto dell’art. 934 del codice civile che
recita “qualunque piantagione, costruzione od opera esistente sopra o sotto il suolo appartiene al proprietario di questo”?
E, sempre per curiosità, nel caso dovesse verificarsi un qualsiasi tipo
di incidente derivante dall’uso e dall’occupazione del suolo, la
responsabilità oggettiva ricadrebbe anche nei confronti del privato,
proprietario dell’area? E se questo è da escludere, per caso, è stato
sottoscritto un documento ufficiale ove risulti che la società
proprietaria del sito autorizza l’uso pubblico della piazza non ancora
ceduta?
Caro
sindaco e cari assessori, dopo quello che è successo, che sta
succedendo e che potrebbe succedere, forse abbiamo capito perché la
richiesta del finanziamento pubblico del “Bando Periferie” non abbia
tenuto in considerazione piazza della Costituzione, che era la più
titolata ad essere la "periferia di Cuneo” da riqualificare e
migliorare, anche perché poteva disporre di un parcheggio sotterraneo a
due piani per 200 posti auto a costo zero per la comunità. Ma così non è
stato, perché la piazza non è ancora di proprietà comunale!
2^ Puntata:
ANGELO BODINO - L’altra settimana è stato pubblicata la prima puntata della telenovela di piazza della Costituzione a Cuneo. Quindi che ne dite, cari lettori, se proseguiamo con la seconda puntata?
Con un po' di pazienza e perseveranza forse riusciremo a capire il perché e il per come via Einaudi e piazza della Costituzione non siano ancora di proprietà comunale e, continuando sempre con un po’ di pazienza e perseveranza, forse riusciremo ad ottenere risposte esaurienti dal sindaco Borgna e dagli assessori della sua giunta. Ma nell’attesa delle risposte, che se verranno saranno gradite, è bene ricordare che piazza della Costituzione, comprese le vie e le infrastrutture sovrastanti e sottostanti, doveva essere realizzata, ultimata, collaudata e ceduta al Comune dalla società o dalle società che hanno costruito il complesso immobiliare Agorà da via San Giovanni Bosco sino a corso Gramsci.
Il fatto è che, ad oggi, i cespiti risultano essere di proprietà privata e, piaccia o non piaccia, i cittadini di Cuneo dovrebbero avere il diritto di capire cos'è successo, cosa sta succedendo e cosa potrebbe succedere con questo fantomatico contenzioso fra il Comune e la società costruttrice, così come spiegato dall’assessore all’Urbanistica Serale. Quindi, nell’interesse generale, possiamo permetterci di fare qualche domandina al riguardo, oltre quelle già espresse con la prima puntata della telenovela "piazza della Costituzione"?
Per esempio, curiosità per curiosità, possiamo sapere se la farmacia comunale ubicata in via Einaudi e acquistata dal Comune il 23 maggio 2005 per un valore di 433.333,33 più Iva di 86.666,67, per complessivi euro 520.000, aveva o non aveva il certificato di abitabilità e, dal momento che siamo curiosi, possiamo sapere se la società venditrice è la stessa che ha il contenzioso con il Comune?
E chi rappresentava allora il Comune nell’atto di acquisto, sapeva o non sapeva che nella convenzione del Pec l’abitabilità poteva essere concessa solo dopo l’avvenuta ultimazione delle opere di urbanizzazione ultimate in ogni loro parte? E, se lo sapeva, come è stato possibile spendere quella cifra a favore della società venditrice? E nel caso l’abitabilità non ci fosse, come sarebbe stato possibile stipulare l’atto di acquisto in contrasto alle disposizioni definite nella convenzione allegata al Pec? E se per caso così fosse (ovviamente speriamo di no!), con le leggi attuali l’immobile potrà essere alienabile, considerato che i notai ne richiedono l’abitabilità?
Caro sindaco Borgna, per avere maggiori delucidazioni perché non chiedere l’opinione agli assessori Mauro Mantelli, Patrizia Manassero, Guido Lerda e Domenico Giraudo che erano già assessori nel periodo della giunta Valmaggia?
Caro assessore ai Fabbricati e Rigenerazione urbana Mantelli, quando lei era assessore all’Urbanistica nella giunta Valmaggia era o non era edotto di tale situazione e quale è stata l’azione dell’assessorato in quel periodo a tutela dell’interesse pubblico?
Cara vicesindaco ed assessore al Bilancio Manassero, ci può chiarire se la società che ha realizzato il parcheggio di circa 200 posti con accesso nella zona sottostante via Einaudi - considerato che non è stato ceduto al Comune, ma continua ad essere di proprietà privata - paga o non paga l’Imu al riguardo? E ci può dire anche perché il fabbricato costruito con i fondi del Comune è utilizzato solo nella zona porticata e non nella zona del piano primo con accesso dalla scala che si diparte da via Einaudi? Per caso sarà dovuto al fatto che non risultano le schede planimetriche e le rendite catastali perché la proprietà del terreno su cui insiste il manufatto è ancora di proprietà privata?
Caro assessore al Legale e ai Contratti Lerda, dal momento che esiste un contenzioso in corso fra il Comune e la società proprietaria del sito, ci può dire se la pratica è stata affidata ad uno studio legale esterno o è seguita dall’ufficio legale del Comune? E considerato che nella giunta Valmaggia lei era assessore alla Mobilità, non era stato edotto sul fatto che una notevole parte di terreno utilizzato come parcheggio pubblico è censito come terreno agricolo "seminativo arborato irriguo"? Per caso, quel terreno continua ad essere accatastato agricolo per poterlo eventualmente utilizzare anche come tappa di transumanza di pecore a Cuneo?
Caro assessore alle Politiche giovanili e Smart City Giraudo, quando lei era assessore al Commercio nella giunta Valmaggia e ha inaugurato il mercato ortofrutticolo che si svolge nel sottoporticato della struttura realizzata dal Comune a seguito di un concorso pubblico, era o non era al corrente che il terreno sottostante è di proprietà privata e non pubblica?
Caro assessore alla Mobilità e alla Protezione civile Davide Dalmasso, come è possibile che il Comune possa utilizzare come parcheggio pubblico il terreno di proprietà privata se, per caso, non risultasse un documento ufficiale con l’autorizzazione all’uso pubblico da parte del proprietario del suolo? E, considerato che lei è anche assessore alla Protezione civile, se dovesse succedere qualsiasi tipo di incidente di chi sarebbe la responsabilità oggettiva, del Comune o del privato?
Cara assessora al Patrimonio Paola Olivero, com’è possibile che la struttura del porticato sovrastante la piazza non sia ancora accatastata come ente urbano di proprietà comunale e, se non è censito al Catasto come ente urbano, com’è possibile utilizzarlo ad uso pubblico ed eventualmente chiedere la tassa occupazione del suolo pubblico se pubblico non è?
Caro assessore all’Urbanistica Luca Serale, in questo momento la patata bollente ce l’ha lei in quanto assessore all’Urbanistica e quindi ci attendiamo un suo forte impegno a cercare di risolvere la questione urbanistica nel più breve tempo possibile, semplicemente perché i cittadini di Cuneo hanno il diritto di capire se sarà e come sarà definito questo incredibile caso.
Concludiamo questa seconda puntata di "piazza della Costituzione" sperando che non si riveli una dannosa telenovela per gli interessi della città e per i suoi cittadini e, affinché questo non accada, caro sindaco Borgna, seguiremo con la massima attenzione la situazione con prossime puntate...
Angelo Bodino