Albano Marcarini, milanese, personaggio straordinario, incredibile. Urbanista del
Paesaggio, cartografo, scrittore, pittore, viaggiatore a piedi e in bicicletta.E’
autore di numerose guide documentatissime e meticolose, arricchite da
bellissime fotografie, da carte storiche e dai suoi acquerelli; è collaboratore delle più note riviste in campo
turistico-culturale. Autore di un sito bellissimo “Sentieri d’autore”, dove
vengono descritti paesaggi e località meno note ma piene di fascino e che si
scoprono con fatica e applicazione, “per far viaggiare i tuoi desideri nella
storia, nella letteratura e nell’arte. E’ Presidente della Confederazione per
la mobilità dolce. “Personaggio costretto a vivere nel terzo millennio”,
annotava il WWF nella sua rivista on line.
Ebbene una delle sue ultime fatiche riguarda “La ferrovia delle Meraviglie”, la Cuneo-Nizza, che,
come sapete tutti, una rivista tedesca ha collocato fra le dieci più
affascinanti della sua selezione. Questa sera vi presentiamo questo volume
assieme all’Autore, come Comitato FerrovieLocali, e vogliamo farne anche un momento di impegno per la rinascita di questa Linea,
dopo averne impedito la chiusura tre anni orsono sotto i colpi di Trenitalia e
dell’allora Presidente Moretti, che l’aveva definita una “Linea secca”. Le cose
sono un po’ cambiate da allora (sono iniziati i lavori di manutenzione della
Linea), ma permane la riduzione del numero delle corse a 4 ed il pericolo sempre
incombente di chiusura in mancanza di un rinnovo della Convenzione
italo-francese del 1970, che dovrebbe definire le competenze e le risorse
impegnate dai due Stati. E qui vogliamo denunciare che dall’accordo
Letta-Holland del 2013 nulla è più stato fatto in questa direzione e gli
appuntamenti per definire il nuovo accordo vengono rinviati continuamente.
Il libro di Marcarini si suddivide in tre parti: una prima parte storica,che racconta le vicende cui è andata incontro in particolare la Valle
Roya, vicende particolarmente affascinanti che riguardano un piccolo
territorio, che ha visto il protagonismo di un piccolo casato, la Contea di
Ventimiglia e poi di Tenda , pressata da tutti lati da potenze confinanti
(Repubblica di Genova, Conti di Provenza, Savoia, ma imparentata addirittura
con l’Impero di Bisanzio, con gli Sforza di Milano e infine negli ultimi due
secoli, passata sotto i Savoia a partire dalla fine del 500’, oggetto di
contesa perenne fra la Francia e l’Italia, cosa che ha determinato un ostacolo
gravissimo alla realizzazione dell’opera per ragioni di tutela militare. Una seconda parte molto tecnica e descrittiva mette
bene in evidenza i pregi e il valore di un opera di ingegneria ferroviaria, che
ha pochi eguali nel mondo con cartine e “progressive” molto minuziose, che bene
evidenziano i famosi tunnel a spirale, le decine e decine di ponti, talora arditissimi,
e di tunnel ferroviari, le pendenze notevoli da superare fino al 25/26 %o, i
locomotori usati nel corso dei decenni. E infine una terza parte, che farà la gioia degli
escursionisti, dedicata alla descrizione dei sentieri che uniscono le stazioni-tappa
del percorso, molto minuziosa, quasi metro per metro, alla scoperta di tante
bellezze naturali ed artistiche, che sfuggono al viaggiatore frettoloso, ma non
a un viandante lento come Marcarini. Ma su questi aspetti ritorneremo con
l’Autore.
Il nostro striscione dice: La Cuneo-Nizza unisce. Vogliamo dire unisce due popoli,
due culture, mai veramente separate malgrado vicende storiche anche drammatiche
come l’aggressione fascista alla Francia. Ebbene alla luce delle esperienze
odierne, che sembrano parlare nuovamente di frontiere chiuse, di muri, di
respingimenti crudelissimi crediamo che questo messaggio sia l’aspetto più
importante di questa nostra battaglia. Al di là degli interessi turistici,
economici, ecologici, pur evidenti e inportanti. In particolare vogliamo qui ricordare la richiesta di inserimento
nell’elenco dei siti dell’Unesco come Alpi del mare per ragioni naturalistiche
e di ricca diversità biologico-forestale, dai 2000 m. dei monti sopra Tenda
alla fossa marina davanti a Montecarlo. Ma la cosa più importante è dire: mai
più frontiere, mai più ostilità fra i nostri popoli, ma invece unità profonda
in una Europa rinnovata, fedele ai suoi valori umanistici e aperta ai sofferenti della terra. Per
questi valori abbiamo manifestato l’Autunno scorso con il progetto AlternatibaAlternatitrain,
i villaggi dell’alternativa di St[phane Hessel, con gli amici francesi con lo
sguardo rivolto a Parigi COP 21. E proprio e soprattutto alla luce di questi
valori noi continuiamo a combattere per la nostra Ferrovia.
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