Gent. Direttore,
seguo con molto interesse il dibattito che si è aperto sul suo
giornale circa la proposta dell’Assessore Dalmasso sull’estensione dei
parcheggi a pagamento sull’altipiano fino a Corso Gramsci. A me pare che
il problema sia stato presentato in maniera tale da ingenerare
immediatamente nei cittadini la sensazione di trovarsi di fronte
all’ennesima fregatura che il Comune impone ai cittadini pur di fare
cassa per far quadrare il proprio bilancio. E’ necessario quindi
evidenziare con estrema chiarezza che nessuna misura di estensione delle
zone blù può essere realizzata al di fuori di un Piano organico della
mobilità sostenibile (e non solo di suggestioni), che preveda come
condizione preliminare il potenziamento dei Parcheggi di testata e dei
servizi di “Navetta” per evidenti ragioni di accessibilità agli Uffici
Pubblici e alle attività commerciali e per l’obbligo sociale di non
discriminare le categorie economicamente più deboli, che sarebbero
penalizzate dal pagamento della tariffa oraria. Insomma cominciare dalla
testa e non dalla coda, come dice un suo lettore.
In secondo luogo occorre chiarire bene ai cittadini che l’estensione
delle zone blù non è una misura primariamente economica, ma risponde
alla necessità di limitare il traffico urbano per motivi che sono legati
ad esigenze di salute pubblica e di tutela ambientale (che sono
coincidenti). E’ noto e dimostrato che una quota non indifferente della
mortalità e delle patologie cardio-respiratorie è dovuto a problemi di
inquinamento ambientale, determinato per una percentuale importante dal
traffico automobilistico, che nella nostra città raggiunge la cifra di
150000 vetture al giorno. Anche se le rilevazioni delle centraline
dell’ARPA, peraltro collocate in una zona a traffico non particolarmente
elevato (Piazza II° Reggimento Alpini), fanno rilevare un numero di
giornate di “sforamento” dei limiti stabiliti dalle convenzioni per il
monossido di carbonio e per il materiale particolato, che ci pone
attorno alla soglia massima di accettabilità, occorre adottare un
doveroso principio di prudenza, essendo evidente che in ogni caso i
tossici ambientali, in qualunque misura siano prodotti, mantengono
comunque una componente di intrinseca pericolosità.
Per non parlare dell’incidentalità stradale soprattutto a carico dei
pedoni, che peraltro nella nostra città ha conosciuto una certa
diminuzione. A tale fine risulterebbe molto utile, per migliorare
ulteriormente tale situazione, l’estensione delle zone 30 in tutto il
concentrico cittadino, comprendendo in esso l’intero Viale degli Angeli.
Come ultimo, ma non secondario argomento a tutela della nostra salute,
vorrei ricordare che la promozione della mobilità a piedi o in
bicicletta, in luogo dell’uso dell’auto, costituisce una misure di
prevenzione sicuramente efficace.
Insomma, quando si affrontano questi problemi che incidono sulla vita
quotidiana dei cittadini, occorre evitare ogni forma di pressapochismo
per evitare che rimangano impressi nella mente delle persone solo gli
aspetti che incidono più negativamente sulle nostre abitudini
quotidiane, favorendo la diffusione di posizioni di contrasto e di
diffidenza, che una presentazione confusa del progetto può ingenerare e
che risultano poi difficili da superare.
A tal fine sarà indispensabile un’attenta azione di monitoraggio dei cittadini e di tutta la stampa locale.
Ugo Sturlese de la Costituente op. La Costituente
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