martedì 24 febbraio 2015

Zone blu (parcheggi in Cuneo)

Gent. Direttore,
seguo con molto interesse il dibattito che si è aperto sul suo giornale circa la proposta dell’Assessore Dalmasso sull’estensione dei parcheggi a pagamento sull’altipiano fino a Corso Gramsci. A me pare che il problema sia stato presentato in maniera tale da ingenerare immediatamente nei cittadini la sensazione di trovarsi di fronte all’ennesima fregatura che il Comune impone ai cittadini pur di fare cassa per far quadrare il proprio bilancio. E’ necessario quindi evidenziare con estrema chiarezza che nessuna misura di estensione delle zone blù può essere realizzata al di fuori di un Piano organico della mobilità sostenibile (e non solo di suggestioni), che preveda come condizione preliminare il potenziamento dei Parcheggi di testata e dei servizi di “Navetta” per evidenti ragioni di accessibilità agli Uffici Pubblici e alle attività commerciali e per l’obbligo sociale di non discriminare le categorie economicamente più deboli, che sarebbero penalizzate dal pagamento della tariffa oraria. Insomma cominciare dalla testa e non dalla coda, come dice un suo lettore.
In secondo luogo occorre chiarire bene ai cittadini che l’estensione delle zone blù non è una misura primariamente economica, ma risponde alla necessità di limitare il traffico urbano per motivi che sono legati ad esigenze di salute pubblica e di tutela ambientale (che sono coincidenti). E’ noto e dimostrato che una quota non indifferente della mortalità e delle patologie cardio-respiratorie è dovuto a problemi di inquinamento ambientale, determinato per una percentuale importante dal traffico automobilistico, che nella nostra città raggiunge la cifra di 150000 vetture al giorno. Anche se le rilevazioni delle centraline dell’ARPA, peraltro collocate in una zona a traffico non particolarmente elevato (Piazza II° Reggimento Alpini),  fanno rilevare un numero di giornate di “sforamento” dei limiti stabiliti dalle convenzioni per il monossido di carbonio e per il materiale particolato, che ci pone attorno alla soglia massima di accettabilità, occorre adottare un doveroso principio di prudenza, essendo evidente che in ogni caso i tossici ambientali, in qualunque misura siano prodotti, mantengono comunque una componente di intrinseca pericolosità.
Per non parlare dell’incidentalità stradale soprattutto a carico dei pedoni, che peraltro nella nostra città ha conosciuto una certa diminuzione. A tale fine risulterebbe molto utile, per migliorare ulteriormente tale situazione,  l’estensione delle zone 30 in tutto il concentrico cittadino, comprendendo in esso l’intero Viale degli Angeli. Come ultimo, ma non secondario argomento a tutela della nostra salute, vorrei ricordare che la promozione della mobilità a piedi o in bicicletta, in luogo dell’uso dell’auto, costituisce una misure di prevenzione sicuramente efficace.
Insomma, quando si affrontano questi problemi che incidono sulla vita quotidiana dei cittadini, occorre evitare ogni forma di pressapochismo per evitare che rimangano impressi nella mente delle persone solo gli aspetti che incidono più negativamente sulle nostre abitudini quotidiane, favorendo la diffusione di posizioni di contrasto  e di diffidenza, che una presentazione confusa del progetto può ingenerare e che risultano poi difficili da superare.
A tal fine sarà indispensabile un’attenta azione di monitoraggio dei cittadini e di tutta la stampa locale.
Ugo Sturlese de la Costituente op. La Costituente

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